Sebbene la qualificazione sia stata già ipotecata nella scorsa giornata di qualificazione al Mondiale in terra paraguaiana, l’Argentina del C.T. Alejandro Sebella vince anche la nona partita del girone eliminatorio grazie al 3-1 rimediato allo Stadio “Monumental” contro uno spensierato Perù, oramai già fuori dai giochi. Federico Fernandez e Garay sono i due perni centrali del quartetto difensivo completato da Rojo e Zabaleta. Banega e Biglia in mezzo al campo hanno il doppio compito di contenimento e sviluppo del gioco, mentre in offensiva c’è spazio per i quattro tenori Di Maria, Lavezzi, Palacio e Aguero. Nella prima parte di gara i padroni di casa provano subito ad appropriarsi del pallino del gioco, sviluppando un asfissiante possesso palla fitto di passaggi, senza però trovare il bandolo della matassa per sbloccare il risultato. Il primo squillo è dell’attaccante interista Rodrigo Palacio che, con un colpo di testa, tenta di violare la porta peruviana, ma il portiere Penny sventa la minaccia in due tempi. Banega è anima e sostanza di questa Argentina: attraverso i suoi piedi passano importanti verticalizzazioni non sfruttate al meglio dai compagni. Ma il valore aggiunto di quest’Albiceleste è il trio offensivo Palacio-Lavezzi-Aguero che non fa rimpiangere gli assenti Messi e Higuain, impensierendo non poco la compagine di Markarián con diverse conclusioni neutralizzate da Penny. Al 20’ arriva quello che non ti aspetti: Claudio Pizarro sfrutta un delizioso suggerimento in profondità del fiorentino Juan Vargas, prendendo alla sprovvista il suo diretto marcatore Zabaleta per beffare il portiere Romero con un pallonetto dal limite dell’area di rigore, portando in vantaggio i suoi. La reazione argentina non tarda ad arrivare: dopo due minuti il Pocho Lavezzi rimette le cose a posto con un tap-in vincente su una respinta corte del portiere Penny dopo il precedente tentativo di testa di Federico Fernandez su un corner. La gente di Buenos Aires osanna l’attaccante del Psg, e quest’ultimo non esita a regalargli un’altra emozione siglando la doppietta personale con un facile appoggio verso rete in area di rigore, dopo uno bello spunto in profondità di Rodrigo Palacio. Col passar dei minuti il duo difensivo Garay-Fernandez si dimostra più attento agli spunti in velocità di Carrillo ed alla fisicità di Claudio Pizarro, arginando discretamente i timidi tentativi degli ospiti. L’inizio della ripresa combacia con il momento di Rodrigo Palacio, bravo a finalizzare al meglio un bel cross del giovane Rojo per firmare il tris argentino. Il Perù sembra tramortito, ma due sussulti di Luis Alberto Ramirez -entrambi respinti da Romero- evidenziano le sbavature e le disattenzioni difensive sempre presenti della retroguardia albiceleste. Di Maria, Aguero e Palacio sprecano colossali palle-gol senza trovare la rete del poker definitivo. Negli ultimi scampoli di gara Sabella regala la standing ovation ai tre che, su tutti, si contraddistinguono per tenacia e continuità di gioco, ovvero Palacio, Lavezzi e Di Maria, per Lamela, Rodrìguez e Somoza. La partita termina con la netta vittoria dei padroni di casa per 3-1. Si è vista la solida Argentina: una Nazionale che dimostra di essere alquanto precaria e fiacca in difesa, ma estremamente energica e cinica in avanti, riuscendo a costruire senza difficoltà numerose palle-gol grazie alla pluralità di giocatori offensivi di cui può disporre Sebella. Positiva la prova di Federico Fernandez, esente da colpe sull’unica rete degli ospiti.
Gilberto D’Alessio
