L’argentino non c’è, «ma Pandev, Callejon e Duvan sì». Ci sono stati sorrisini malcelati e alcuni si sono dati persino di gomito quando ieri all’ora di pranzo Benitez ha inserito anche il colombiano nella terna di papabili sostituti di san Gonzalo da Brest, 13 gol in serie A e vice capocannoniere del campionato. Solo che le primarie per il vice-Higuain da schierare in campo contro il Livorno vedono Zapata tra gli sfavoriti: non solo perché fino ad adesso ha giocato appena tre volte dal primo minuto (e una in Coppa Italia con l’Atalanta) ma anche perché questa non è proprio la gara per tentare esperimenti.
A Livorno il Napoli deve conquistare i tre punti. E basta. Perché il secondo posto è lì a due passi, ma lo scontro diretto di domenica prossima con la Roma ha un senso solo a patto che questo pomeriggio il Napoli esca dall’Armando Picchi con una vittoria in tasca. Il Napoli, d’altronde, è a un bivio: deve scegliere su quale competizione concentrare le forze e gli interessi. E ha scelto: il secondo posto è più importante dell’Europa League. Benitez deve fare i conti con una spina dorsale della squadra che ha perso due vertebre fondamentali: non solo Higuain ma anche Albiol. Rafa deve fare di turnover virtù: gli manca il bomber titolare e pensa a Callejon come prima punta. In effetti gli indizi sono diversi: non solo Calleti spesso si alterna nel corso della gara con Higuain come terminale offensivo (9 gol in A, 14 in totale), ma in più potrebbe essere un ruolo dove spenderebbe meno energie.
Nel gioco delle percentuali, diciamo che José ha il 60 per cento. Goran Pandev è l’altro candidato, con una proiezione al 35%: solo che al macedone il ruolo di prima punta non piace. E non ha mai nascosto le sue titubanze. Quello di giocare da «falso nove» non è una cosa che lo scalda: insomma, se Benitez gli chiederà di piazzarsi davanti a tutti lo farà. Ma senza fare salti di gioia. C’è poi la prova con lo Swansea che pesa sulle sue chance di giocare titolare: perché la sua prestazione è stata deludente. Probabilmente il peggiore in campo.
A Duvan Zapata vanno le briciole: Rafa vorrebbe dargli ancora fiducia, ma se toppa sa bene che su di lui si abbatterebbe nuovamente la mannaia delle critiche. Mancano due dei fedelissimi di Rafa. E tutti e due insieme: sono la spina dorsale del Napoli. Ci sono anche gli altri, però questi due ci sono di più. Ovvio, partendo dalla scelta del sostituto di Gonzalo, poi arriveranno le altre: se gioca Pandev, allora Callejon potrebbe recuperare il suo posto nel tridente alle spalle della prima punta. Sicuro del posto da titolare c’è Hamsik. Come Insigne e Mertens. Però, mai avere certezze con Benitez. Ruotate, ruotate, qualcosa rimarrà.
E al posto di Albiol? Henrique sembra essere in vantaggio rispetto a Britos che non gioca titolare dalla gara con il Chievo. Sicuro del posto invece sembra Fernandez anche perché Benitez ha spiegato di averlo fatto riposare con lo Swansea proprio per averlo fresco con il Livorno. Il Flaco guiderà la linea a 4 completata da Maggio (che qui realizzò un gol «alla Van Basten» nel gennaio del 2010) e Ghoulam. Le valutazioni verranno fatte anche in base alla stanchezza: si è giocato appena 72 ore fa e questa di oggi è comunque la terza gara in sei giorni. I cambi sono un’esigenza, o addirittura una necessità. Benitez deve ruotare i giocatori lasciando pressoché immutato il valore tecnico e atletico della squadra, senza privarla dell’anima, ed è un lavoro difficilissimo. La linea a due è quella su cui ci sono meno dubbi: Jorginho (che ha fatto gol al Livorno quando era a Verona) verrà affiancato da Inler. Il Napoli oggi torna a giocare con la maglia azzurra: il pari interno con il Genoa ha fatto saltare la scaramanzia. La maglia gialla dovrebbe restare per la Coppa.
Fonte: Il Mattino
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