“Tu vuò fa l’americano…”. Quante volte l’avrà cantata, da piccolo. Per scherzo, per gioco. Poi, la magia del calcio. “Domenico, c’è la possibilità di giocare il Viareggio con i New York L.I.A.C.”. Impossibile dire di no. E’ la storia di Domenico Patti, un ragazzo come tanti con un sogno nel cassetto: diventare calciatore. Terzino sinistro, classe 1996. Di proprietà del Palermo ma in prestito alla Tiger Brolo, Serie D. Gareth Bale come idolo, il pallone come migliore amico. Dai primi calci a Balestrate fino ad Alcamo. Quando poi… “all’età di circa tredici anni, ho avuto la possibilità di fare un provino col Palermo”.
E come è andata?
“L’emozione – racconta Patti a GianlucaDiMarzio.com – era tanta, ho fatto un mese di prova ma con sacrifici, volontà e passione sono riuscito ad entrare a far parte di una delle migliori società professionistiche che ci sono in Italia”.
Ha giocato il Viareggio con una squadra americana. Che esperienza è stata?
“Difficilmente la dimenticherò, la porterò nel mio cuore. Tra lo stile italiano e quello americano non ci sono grandi cambiamenti dal punto di vista degli allenamenti. Mi sono divertito”.
Com’è nata l’idea?
“E’ successo tutto molto in fretta. Devo ringraziare Pietro Dell’Orzo, il mio procuratore, perché si è mosso affinché questo sogno si realizzasse. L’allenatore mi ha messo subito a mio agio dandomi fiducia. Col Napoli non ho giocato, ma sono stato titolare nelle prime due”.
Era l’unico italiano in squadra?
“No, c’era anche il difensore centrale Francesco D’Aurelio”.
E ora? Cosa si pensa per il futuro?
“Io sono giovane, voglio migliorare ancora. Ho il sogno come ogni ragazzo di arrivare a giocare ad alti livelli. Mi piacerebbe chiudere la carriera a Palermo”.
