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Vialli-Zeman, nuovo scontro dopo 14 anni

L’ex campione: «Come si sentirebbe Zdenek se sospettassero delle energie del Pescara?»

«Chissà come si sentirebbe Zeman se qualcuno cominciasse a sospettare di così tante energie». Firmato Gianluca Vialli su Twitter, in riferimento allo stato di forma formidabile del Pescara, formazione allenata dal boemo che sta volando in serie B con gol e spettacolo, grazie al prezioso contributo di due giovani attaccanti napoletani: Ciro Immobile, cresciuto nel vivaio della Juve, è il capocannoniere del torneo con 15 reti; Lorenzo Insigne, allievo del settore giovanile del Napoli, è a quota 8.
La lingua di Vialli, che dopo una breve esperienza da allenatore sulla panchina del Chelsea (l’ultima sua squadra da calciatore) si è dedicato alla carriera di opinionista televisivo per Sky Sport, batte sul ”dente” Zeman dopo anni da quelle denunce che portarono al processo per doping alla Juventus: era stato infatti proprio il tecnico boemo che aveva parlato di «esplosioni fisiche» di quella Juventus nel ’98.
Zeman è apparso piuttosto infastidito dalle parole dell’ex attaccante della Juve e della Nazionale. Avrebbe preferito non replicare, per continuare a godersi il felice momento del Pescara, secondo in classifica a un punto dalla coppia di testa Sassuolo-Torino, ma poi spinto dai giornalisti ha detto: «Credo che la battuta sia fuori luogo e sicuramente infelice. A me non tocca più di tanto – ha proseguito l’allenatore del Pescara – perché ci sono fatti e cose vere e non vere. Io e i miei ragazzi siamo sereni. Avrei preferito neanche parlare di questa cosa. C’è però da meravigliarsi che questa battuta l’abbia fatta proprio lui (riferendosi a Vialli, di cui non pronuncia mai il nome). Io sono tranquillo e non ho nessun tipo di problemi. Gli altri non lo so».
Lo scontro tra Zeman e Vialli (e altri giocatori della Juve, nonché i dirigenti e l’allenatore dell’epoca: Giraudo, Moggi e Lippi) è cominciato nell’estate ’98. Il boemo era il tecnico della Roma e dal ritiro di Predazzo, in una intervista al settimanale «l’Espresso», lanciò una bordata: «Il calcio deve uscire dalle farmacie e dai salotti finanziari». E poi l’invito, abbastanza esplicito, di dare un’occhiata alla struttura fisica di alcuni calciatori bianconeri, a suo giudizio improvvisamente «aumentata». Zeman venne convocato dal procuratore di Torino, Guariniello, e dopo le sue parole si aprì un processo. Nel corso di questi anni ci sono state bordate a distanza tra il boemo e lo staff, tecnico e dirigenziale, di quella Juve. Anche durante il recente processo di Calciopoli a Napoli il tecnico del Pescara ha dichiarato che la sua carriera aveva subito un condizionamento dopo quelle parole. La polemica riparte: basta un tweet di Vialli.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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