“Ancelotti al Napoli? Nel calcio non bisogna più stupirsi di niente perché è appurato che tutto è possibile. Eppure, ammetto, un po’ sono stupito perché è stato un fulmine a ciel sereno. Anche se poi ci pensi e ti risulta perfettamente logico: Ancelotti al Napoli? E perché no? Un po’ come Emery all’Arsenal: nessuno ci pensava, ora sembra normale, perfino naturale. C’è sempre qualcuno con un’idea originale per un matrimonio” Così, in un’intervista a Tuttosport, l’ex attaccante della Juventus Gianluca Vialli. “E’ un matrimonio che può funzionare. Ha tutto per farlo. Poi tutto dipende dalla chiarezza dei discorsi fra Carlo e De Laurentiis. Di solito funziona così: un presidente vede un allenatore, condividono un obiettivo e a quel punto l’allenatore fa la lista della spesa necessaria a raggiungerlo. Se il presidente dice: perfetto sono d’accordo, faremo di tutto per soddisfare le tue esigenze, il matrimonio funziona. Se non c’è quella condivisione il matrimonio inizia male. E purtroppo ogni tanto succede che in quel primo colloquio non si vada fino in fondo”.
Sul mercato: “Di solito l’appeal di un allenatore può fare molto per chi deve arrivare e anche per gli indecisi che ci sono nella rosa. Sarri aveva il suo appeal, Ancelotti ha il suo. Conta moltissimo perché un giocatore guarda il programma tecnico, le strutture, la campagna acquisti, tutto quello che può migliorare il suo status di calciatore e può metterlo nelle condizioni di vincere. Detto questo, giocatori disposti a fare sacrifici economici non ce ne sono molti in giro. L’allenatore può anche attirarli, poi la società deve essere in grado di soddisfare le loro richieste economiche”.
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