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Viaggio nel calcio minore, alla scoperta dell’Ercolanese. Il DS Amata: “Piazza calda e appassionata”

"A tutti piacerebbe fare calcio ad Ercolano, è una piazza passionale, appassionata e che dà tanto amore e calore"

Torna la rubrica sulle serie minori, quest’oggi andiamo a scoprire la piazza di Ercolano, storica città vesuviana dal passato glorioso. L’A.C.Ercolano nacque nel lontano 10 giugno 1924 come prima squadra di calcio ercolanese. La fondazione di questa squadra, come anche in moltissimi altri casi, fu dovuta ad un manipolo di tifosi ed appassionati di calcio ercolanesi capeggiati dai fratelli Calzerano. La prima fase della neonata squadra granata, quella che va dal 1925 al 1943, fu molto soddisfacente per i tifosi ercolanesi, infatti fino al periodo pre-bellico (II guerra mondiale) partecipò ottenendo ottimi risultati nella Promozione regionale. In passato ha militato a lungo in Serie C2 e lo stadio “Raffaele Solaro” ha visto giocare contro la formazione locale squadre come Palermo, Reggina e Catania. L’Ercolanese vanta 10 partecipazioni tra Serie C e C2 e vi hanno militati alcuni calciatori importanti come Ciro Pezzella e Antonio Langella. Oggi l’Ercolanese si chiama A.V. Herculaneum 1924 e disputa il campionato di Eccellenza Girone A, cominciato da due giornate. La società appartiene ai presidenti Annunziata e Mazzamauro e dopo la promozione raggiunta nella passata stagione si augura di approdare ai playoff per la Serie D.

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Per saperne di più su questa piazza storica abbiamo contattato il Direttore Sportivo dell’ASD A.V. Herculaneum 1924 Emiliano Amata:

Buongiorno direttore, ci spiega com’è nata la sinergia con il presidente onorario Mazzamauro?

“Io e li presidente onorario Alfonso Mazzamauro ci siamo conosciuti a Campobasso in Prima Categoria, con me già c’erano Vincenzo Caso Naturale e Giuseppe Franco, che oggi giocano nell’Herculaneum. L’anno dopo il presidente, con il suo Atletico Vesuvio, mi propose di trovare un titolo di Promozione, offrendomi la possibilità di fare da direttore sportivo e subito rimasi affascinato dal suo modo di fare calcio, impostando la società come un’impresa. Prendemmo un titolo di Eccellenza, non più di Promozione e da lì è cominciata l’avventura”

Come mai avete scelto la piazza di Ercolano per fare calcio?

“A tutti piacerebbe fare calcio ad Ercolano, è una piazza passionale, appassionata e che dà tanto amore e calore. L’attuale preparatore dei portieri Gennaro Iardino e Gianluigi Noviello ci hanno portati qui e subito ci è piaciuto l’ambiente, ci sono tantissimi “pro” qui ad Ercolano, che superano i contro, ovvero le difficoltà istituzionali e dell’impianto, come ci sono in tutto il napoletano.

Che obiettivi avete come società?

“Vogliamo rimanere a lungo qui ad Ercolano, la società è virtuosa e se lo può permettere. Abbiamo creato una scuola calcio di primo livello, appositamente per integrarci al meglio nel territorio e per costruire un vivaio di ottima fattura. Con il settore giovanile puntiamo al futuro e non guardiamo ai risultati immediati, i risvolti sociali sono più importanti”

Per concludere, parlaci della tua storia, prima da calciatore, poi da dirigente.

“Ho cominciato a giocare al Centro Ester di Barra, sono stato allenato da Ferretto Ferretti ed Enrico Mazzotti. Successivamente ho giocato tra Sicilia e Calabria a Giarre e Cutro, poi sono tornato in Campania alla Barrese e ho cominciato a “studiare” da direttore sportivo. Dopo l’esperienza da calciatore ho cominciato a fare il manager sportivo nella pallavolo, portando il Centro Ester dai dilettanti alla Serie A e conoscendo grandi pallavoliste come Maurizia Cacciatori. Dopo l’avventura pallavolistica ho cominciato a fare l’osservatore di calcio, lavorando per il Torino e l’Atletico Madrid, ma anche per la Lazio. Successivamente ho fatto il corso per dirigenti sportivi e poi come direttore sportivo nei dilettanti. Mi piace operare in campo, fare da manager”

A cura di Dario Gambardella.

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