Per decisione del Coni, Claudio Lotito, è stato riammesso a far parte del Consiglio della Figc. La decisione è stata presa in quanto è stato sospeso l’applicazione dell’art. 11, che vieta la partecipazione dei tesserati condannati alle riunioni federali. Il presidente della Lazio ha così commentato la novità. «Qui non ci sono né vincitori, né vinti. Si tratta di interpretazioni giuridiche che servono per rendere più solida l’impalcatura del sistema. D’altra parte sono un uomo delle istituzioni e, come tale, anche in altre situazioni ben più gravi, ho sempre accettato di buon grado tutto quello che mi è stato rappresentato dalle istituzioni stesse. Con il convincimento che interpretino l’interesse collettivo e quindi debbano essere avallate dal punto di vista dell’operatività».
Da oggi Lotito rientra a pieno titolo nel Consiglio della Federcalcio. Il presidente biancoceleste ha poi fatto il punto sul felice momento della squadra. «Vedremo se riusciremo a essere protagonisti in campionato. Sicuramente la Lazio è una unita e determinata, gioca con gioia e ha già dimostrato una buona qualità». Il patron elogia l’operato del nuovo allenatore. «Petkovic ha idee chiare, l’ho scelto sulla base della professionalità e dello spessore morale. Sta cercando di estrapolare da ognuno il massimo delle capacità». Una formazione che è rimasta la stessa della passata stagione e che sta confermando il buon tasso tecnico complessivo. «Abbiamo avuto tante richieste per tanti nostri calciatori, ma non abbiamo voluto indebolire la rosa, preferendo inserire solo quegli elementi necessari per accrescere il potenziale. Comprare non è un obbligo e noi abbiamo un organico competitivo in tutti i ruoli».
Sul fenomeno Miroslav Klose, sempre più al centro dei successi biancocelesti, Lotito rivela di aver rifiutato alcune offerte. «Mi è stato richiesto, con cifre importanti, ma l’abbiamo voluto tenere perché è un grande professionista che ha fatto ricredere quelli che lo consideravano vecchio e finito». Parole durissime, invece, il presidente le spara contro il difensore Diakitè, che non ha accettato il rinnovo del contratto. «Una scelta assurda. Un calciatore preso da me, che non esisteva nella geografia calcistica, portato in prima squadra, con il contratto rinnovato dopo due infortuni. Da un anno e mezzo gli stiamo correndo dietro per fargli sottoscrivere un accordo a una cifra tre volte superiore allo stipendio attuale. Probabilmente avrà altri interessi, o avrà altri tipi di rapporti, mi auguro nel rispetto delle regole».
Fonte: Il Messaggero
La Redazione
P.S.
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