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Via al Protocollo d’Intesa “Messa alla Prova”, la Pallavolo si apre ai minori con problemi giudiziari

Presidente della Fipav Napoli, Umberto Capolongo: “Crediamo che questo progetto sia un atto dovuto per i giovani in difficoltà”

Oggi il via al progetto “Messa alla Prova”, stipulato dal Comitato Regionale Fipav Campania, in collaborazione con il Comitato Provinciale Fipav di Napoli e col Servizio Giustizia Minorile della Regione Campania. Alle ore 17:00, Presso il PalaVesuvio di Ponticelli, le autorità incaricate insieme ai rappresentanti delle società sportive impegnate nel progetto, hanno dato alla luce il protocollo d’intesa “Messa alla Prova”, iniziativa che cercherà, grazie allo sport e ai valori del mondo agonistico, di aiutare a reinserirsi all’interno della società, minorenni che beneficiano di una sospensione della pena. Un progetto solidale, che vede per la priva volta una federazione sportiva come protagonista e che trova le sue basi in un protocollo d’intesa simile stipulato presso il Centro di detenzione minorile di Nisida.

Intervenuto durante la conferenza stampa il Presidente della Fipav Napoli, Umberto Capolongo, reale ideatore dell’iniziativa, ha espresso così la soddisfazione per la realizzazione del protocollo: “Crediamo che questo progetto sia un atto dovuto, soprattutto per i giovani in difficoltà. Sappiamo che anche le associazioni sportive possono avere un loro ruolo nel sociale: è una scommessa, ma siamo sicuri di farcela. A Nisida siamo attivi già da tre mesi con ottimi risultati e i nostri istruttori sono entusiasti del progetto, potendo operare con realtà che altrimenti non avrebbero potuto incontrare.”

L’idea è che tale protocollo d’intesa possa divenire un’attività di programmazione e non solo un progetto, dato che per adesso è limitato ad un unico anno di applicazione; anno che servirà per valutare le reali capacità del progetto nella crescita e nel reinserimento del minore.  Ma le attività sportive saranno solo una parte di quello che verrà richiesto al minorenne, dato che dovranno essere accompagnate da altre tipologie di attività, da quella scolastica a quella lavorativa.

Gli obiettivi e quelle che possono essere le problematiche legate al progetto, vengono spiegati della Dottoressa Vincenza Abbondante, Direttore dell’Ufficio Servizi Sociali per Minorenni: “Attraverso questa iniziativa, si da la possibilità ai minori con pena sospesa di affrontare e valutare le proprie azioni, attraverso una misura meno limitante e che permetta così ai ragazzi di avere una maggiore libertà e senso del reale. Certo saranno necessarie molte più attenzioni, si dovranno insegnare loro regole e valori, ma fondamentale sarà distinguere la strumentalizzazione del progetto da una reale maturazione del minore; in quel caso è sempre possibile ottenere una deroga dal giudice o la sospensione. L’obiettivo è quello di far veder ai ragazzi le altre strade possibili, in maniera che questa esperienza non si limiti alla sola pena da scontare. Inoltre, questo protocollo d’intesa potrà essere attuato verso minori colpevoli dal furto di una mela all’omicidio, dato che porta ad una cancellazione del reato e non della pena, anche se i tempi possono variare da uno a tre anni. Certo ogni ragazzo avrà le proprie predisposizioni, ed è per questo che le attività possibili non sono solo quelle legate al mondo della Pallavolo e dello sport, ma anche al volontariato e all’ambientalismo.”

Lo scopo dell’iniziativa è di reintrodurre i giovani con pena sospesa nella normalità che un campo di gioco può rappresentare: lo sport, con tutte le sue regole, il rispetto dell’avversario, il gioco di squadra, l’attività fisica, il mettersi alla prova, si spera sia per questi giovani uno stimolo a cercare una strada alternativa.

 

Dalle nostre inviate Anna Trapanese e Maria Villani.

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