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Via al processo di Bonucci che non patteggia: rischia grosso

L’attesa è finita. Dopo mesi di lavoro della Procura federale, da oggi va in scena il processo sportivo al Calcioscommesse, con l’ex Ostello della Gioventù del Foro Italico che tornerà a riempirsi di calciatori, tecnici e dirigenti. Se però due mesi fa erano stati i tesserati di Serie B e Lega Pro a finire alla sbarra, questa volta c’è la serie A e il tecnico della Juventus campione d’Italia, Antonio Conte, che ha catalizzato l’attenzione mediatica rispetto agli altri 44 tesserati e 13 club deferiti.
Il procedimento, basato sugli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Cremona, però, non è che una parte dell’inchiesta che, nell’estate 2011, ha condotto ai primi verdetti, ed è una prosecuzione del processo svoltosi a fine maggio. Anche qualche protagonista è lo stesso di due mesi fa, come l’ex Cremonese e Piacenza Carlo Gervasoni e l’ex calciatore del Siena Filippo Carobbio, che oggi saranno in aula con un’altra sfilza di illeciti ciascuno. Il loro ruolo di pentiti nell’inchiesta però permetterà loro di patteggiare ancora una volta. Sui due, infatti, si basa gran parte dell’impianto accusatorio del Procuratore Palazzi, che attenderà in aula domani sette club e 26 tesserati.
Sarà il giorno di Conte. Le indiscrezioni hanno anticipato la sua linea difensiva: il tecnico bianconero usufruirà dell’istituto del patteggiamento, grazie all’accordo preliminare tra i suoi legali e la Procura federale per una squalifica di tre mesi e una consistente ammenda (probabilmente 200mila euro, da devolvere, assieme alle altre, alle popolazioni terremotate dell’Abruzzo e dell’Emilia). In questo modo Conte – deferito per l’omessa denuncia delle presunte combine di Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena avvenute quando era alla guida dei toscani – eviterà le incognite della fase dibattimentale e inizierà il conto alla rovescia per il suo ritorno in panchina, previsto per i primi di novembre (Juve-Inter è in programma il 4). Il patteggiamento, però, dovrà essere accordato dalla Disciplinare presieduta da Sergio Artico. Bonucci non segue la linea di Antonio Conte, al quale il procuratore Palazzi non ha dato l’aggravante del ruolo di tecnico (da 3 mesi sarebbe passato ad un anno di stop). Può essere assolto, ma anche squalificato per tre anni.
Sarà anche il giorno in cui si valuteranno le posizioni del Siena, che rischia una consistente penalizzazione per i numerosi illeciti che avrebbero commesso i suoi tesserati: Carobbio, Larrondo, Vitiello, Terzi e l’ex Ferdinando Coppola sono tra i 33 tesserati accusati di illecito; così come il collaboratore di Conte, ora alla Juve, Stellini. Rischiano uno stop di almeno tre anni. A tremare, però, sarà soprattutto il Grosseto, deferito per responsabilità diretta.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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