Si dispera e non ha problemi a fare autocritica. Dice Gokhan Inler: «La colpa è la nostra, bisogna alzare la testa e andare avanti. Ognuno di noi deve dare ancora di più e dare il massimo». Del resto come commentare una prestazione simile. Un’altra delusione, l’ennesima. E lo svizzero fatica a trovare le parole. «Ci gira male in questo momento. Creiamo tante occasioni da gol, facciamo gioco ma si subisce alla prima occasione». Era successo con il Chievo ed anche a Udine dove lui era stato costretto ad accomodarsi in panchina perché si trascinava ancora gli esiti di uno stato influenzale accusato dopo la gara con lo Sparta Praga. Inler trasferisce all’esterno l’umore dello spogliatoio. Un umore che dall’eliminazione ai Preliminari di Champions League non accenna a migliorare. E’ davvero difficile in queste condizioni psicologiche, esternare ottimismo. Aggiunge il centrocampista azzurro: «C’è tanta amarezza perché lavoriamo tanto durante la settimana, prepariamo con scrupolo le gare ma evidentemente dobbiamo dare ancora molto di più. Non basta». Punta l’indice su quello che appare il vero problema di questa squadra: la difesa, o meglio la fase difensiva a cui lui cerca di partecipare pur dovendo dedicarsi anche alla cucitura del gioco, alla dettatura dei tempi: «Difensivamente bisogna essere più cattivi, c’è poco da fare. Con il Palermo, sul risultato di due a zero per noi, non esiste che si prendano contropiede in quel modo». Questione di concentrazione ma anche di addestramento specifico. Non è la prima volta che il Napoli viene colto di sorpresa nelle ripartenze. Accadeva anche nello scorso campionato. E non è la prima volta che la squadra incassi gol da palla inattiva. In ordine di tempo, era capitato qualcosa di analogo a Udine, dove parecchi titolari erano fuori e della difesa erano in campo solo i centrali, Albiol e Koulibaly. Ieri sera sugli esterni c’erano Henrique e Ghoulam che neanche sono apparsi al top. E su altre occasioni, ci ha pensato Zapata ad intervenire di testa per liberare il pericolo in area di rigore. Spiega Inler: «Non è facile giocare ogni tre giorni, a Sassuolo andremo per vincere». Già, domenica si torna di nuovo in campo ed a Reggio Emilia farà altrettanto caldo perché la squadra di Di Francesco è affamata di punti e basa tutto sull’agonismo e la velocità. Inler preferisce guardare avanti, del resto non c’è altro da fare. Guardare avanti e cercare di capire dove si sbaglia e porvi rimedio. Forse la difesa avrebbe bisogno di più protezione; forse dovrebbero giocare gli elementi più in forma; e forse c’è bisogno di più cattiveria nei contrasti, una caratteristica che questa squadra sembra non avere. Ma il centrocampista della nazionale svizzera, colui che ci mette anche i muscoli finché gli è possibile, non conosce altre ricette:« Dobbiamo lavorare di più a correggere certi errori, dobbiamo essere più cattivi in campo perché gli altri lo sono con noi. Ma non manca la fiducia. Questa squadra riesce a creare tanto, deve solo fare attenzione nelle ripartenze dell’avversario. Quanto prima risolveremo anche questo problema. Con il Palermo abbiamo risolto quello dell’attacco. Ora provvederemo anche a sistemarci meglio nella fase difensiva. Bisogna stare calmi e lavorare». Già, ma i tifosi stanno perdendo via via la fiducia e soltanto dal campo può arrivare l’iniezione di entusiasmo che serve a tutto l’ambiente. L’autocritica non basta se poi non è surrogata dai risultati.
Fonte: Corriere dello Sport
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