Verrebbe da esclamare: “Clamoroso al San Paolo”.
L’infinita telenovela fra Aurelio De Laurentiis e Walter Mazzarri si è conclusa con il lieto fine: il tecnico toscano è stato confermato. La notizia è stata ufficiliazzata dalla società partenopea attraverso un comunicato sul sito on line. Decisivo è risultato il vertice che si è tenuto in giornata, a cui hanno partecipato il presidente, l’allenatore e il diesse del Napoli, Bigon. Proprio il direttore sportivo è l’artefice della mission impossible: la pacificazione fra due personaggi esuberanti come Mazzarri e De Laurentiis. Resta dunque con un pugno di mosche in mano Gian Piero Gasperini, che è stato per l’intera giornata a un passo dalla panchina partenopea. Fra l’ex tecnico del Genoa e la dirigenza napoletana si era registrato un incontro torinese in giornata: tutti avevano dato per scontato che ormai si stessero solamente definendo i dettagli del futuro contratto, poi il clamoroso coplo di scena.
IL COMUNICATO «Il Presidente De Laurentiis e l’allenatore Mazzarri – si legge nella nota diffusa dalla società Napoli calcio – a Campionato ultimato, competizione sempre ritenuta prioritaria, hanno avuto un chiarimento che li ha rafforzati nei loro rapporti interpersonali».
«Dopo due anni di fattiva collaborazione, che ha portato il Napoli in Champions League anticipatamente rispetto ai programmi, il Presidente e l’allenatore Mazzarri – prosegue il comunicato -, hanno gettato le basi di una nuova collaborazione per continuare nel programma di costruzione e crescita del secondo quinquennio, che dovra’ cogliere quelle trasformazioni in essere ed in fieri nel mondo del calcio, sempre nel rispetto del fair-play voluto da Platini».
SEI MILIONI DI MOTIVI PER LA RICONFERMA Sarà risultata decisiva la mediazione di Bigon, sarà stato importante il confronto umano fra presidente e allenatore, sono indubbi i meriti sportivi di Mazzarri, che ha portato il Napoli ai vertici assoluti della sua storia recente. Ma di sicuro hanno pesato sulla scelta di De Laurentiis i sei milioni di euro che il patron avrebbe dovuto spendere per la sostituzione. Cifra che il presidente non aveva intenzione di spendere e che può essere la principale causa del clamoroso dietro-front.
La Redazione
A.S.
Fonte: Leggo
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