Il “cervello” della Nazionale del domani a Parigi vive da re. Marco Verratti non si è pentito del trasferimento al Psg che il suo agente, Donato Di Campli, ha messo in piedi nell’estate 2012. In Francia il ventunenne nato a Pescara si trova a meraviglia, punta a vincere per il secondo anno consecutivo la Ligue1, ma soprattutto sogna l’accoppiata Champions League-Mondiali.
Verratti, come giudica finora la sua avventura all’estero?
«Venendo al Psg ho fatto la scelta migliore e dopo quasi 2 anni a riguardo non ho dubbi: sono stato accolto benissimo, sto giocando e indosso la maglia di una formazione che può vincere tutto».
In cosa crede di essere migliorato da quando è al Psg?
«Ho fatto progressi sotto tutti i punti di vista perché i grandi giocatori che ho come compagni mi insegnano tante cose. In campo e fuori. La crescita maggiore, però, è stata a livello di mentalità: qui si gioca sempre per vincere e non si può mollare mai».
Come si vive a Parigi?
«Alla grande. E’ la classica città che più la conosci, più ti piace. Anche i francesi sono gentilissimi: ti lasciano passeggiare per strada e non “pressano” come succede in Italia dove tutti sono più “malati” di calcio».
Segue ancora la Serie A?
«Sì e lo stesso fanno tanti francesi: sanno che il nostro è un campionato un po’ in crisi perché non ci sono più i campioni del passato, ma lo considerano divertente come la Premier e la Liga».
Chi vincerà lo scudetto?
«La Juventus. E’ nettamente favorita».
Qual è la squadra rivelazione?
«La Roma. Tutti sapevano che aveva grandi giocatori, ma il suo rendimento è stato eccezionale».
E il giovane rivelazione?
«Insigne. Ha avuto qualche difficoltà, ma rimane fortissimo».
Verratti un giorno tornerà a giocare in Italia?
«Non lo so, quando sto bene in una squadra come adesso difficilmente mi viene voglia di cambiare. Perché me ne vada dal Psg, bisogna che si stufino di me».
Quindi nessun rammarico per non essere finito al Napoli o alla Juventus nell’estate 2012?
«Nessuno. Tornassi indietro rifarei la stessa scelta».
Giriamo la domanda: perché il Napoli e la Juve si sono fatte sfuggire Verratti? L’Italia non è un Paese per giovani?
«Ultimamente mi sembra che i club della Serie A stiano puntando di più sui giovani, ma la mia è stata una situazione particolare: molte squadre italiane mi volevamo, ma la crisi economica si fa sentire. Tante società preferiscono spendere 10-12 milioni per un giocatore affermato piuttosto che per un ragazzo».
Fonte: Corriere dello Sport
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