Festa di Natale del Pescara, oltre 400 invitati, dress code rigoroso: abito scuro per tutti, calciatori compresi. Il gioiellino Marco Verratti lo indossa con nonchalance, così come si muove in campo. Il folletto di Manoppello si gode il momento magico e sogna un futuro radioso, ma sempre condito da tanta umiltà.
Verratti, ha sentito le sirene di Roma e Sampodoria?
«Premesso che non sono solo un giocatore del Pescara, ma anche un tifoso, almeno fino a giugno voglio rimanere qui, poi si vedrà. Comunque so di alcuni interessamenti, però nessun club «Zeman allena tanti talenti però il più forte di tutti resta Insigne. Lui può cambiare l’esito di una partita in ogni momento e in A c’è già»ha fatto una vera e propria offerta sulla quale riflettere insieme alla società, quindi non ho neanche l’imbarazzo della scelta».
Secondo lei perché non sono arrivate offerte concrete?
«Non so, magari per il mio ruolo. Sono di difficile collocazione».
Quale posizione preferisce?
«Con un centrocampo a tre quello di mediano basso davanti alla difesa, a quattro potrei essere uno dei due centrali».
Si sente pronto per il grande salto o pensa di avere dei difetti?
«Se vuole le elenco i miei difetti e non sarò breve. Ecco, porto troppo la palla, tiro poco in porta, non segno mai, in fase difensiva temporeggio poco e faccio tante di quelle entrate in scivolata che becco un sacco di cartellini».
Ma se i difetti li conosce perché non li corregge?
«Purtroppo l’entrata in scivolata è nel mio dna. La facevo sin da bambino e non riesco a frenarmi».
Anche in serie B quando gioca continua a divertirsi come da piccolo?
«Certamente. Ad esempio mi sono divertito tantissimo quando abbiamo battuto la Sampdoria. Invece dove non mi sono divertito per niente è stato a Modena, quando sono stato pure espulso per la “solita” scivolata».
Quella partita fu famosa per la protesta di Zeman sugli errori arbitrali, poi ce ne furono altre. Ma subite davvero così tanti torti?
«Beh, in realtà sì, anche se arbitri e guardalinee hanno un’attenuante. Noi giochiamo con la difesa alta e davanti andiamo così tante volte dentro con le verticalizzazioni che per loro non è facile. Poi, però, vai a rivedere la moviola e ti accorgi di quante volte le decisioni erano al contrario. Arbitrare il Pescara non è facile, può capitare di sbagliare, a noi però non fa piacere perché perdiamo dei punti».
Ma questo non vi impedirà di puntare alla serie A.
«Non era un obiettivo dichiarato, comunque siamo in buona posizione e ovviamente ci proviamo. Ma se non ci riuscisse non sarebbe un dramma».
Siete tanti giovani talenti, ma chi è il più forte di tutti?
«Lorenzo Insigne, se sta bene può fare la differenza in ogni momento. L’anno prossimo lo vedrete sicuramente in A».
E Verratti ha un sogno? Magari, visto il ruolo che si è scelto, giocare un giorno nella Juventus al posto di Pirlo?
«Io sono pure juventino, figuratevi se non mi piacerebbe. Ma Pirlo per come sta può giocare fino a cinquant’anni e io non vorrei aspettare tanto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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