Il mister granata:
«Andiamo a Napoli con la consapevolezza di una squadra che vuole crescere ancora». È questo l’obiettivo per il Torino, di scena oggi al San Paolo, parola di Giampiero Ventura, che ha vissuto l’atmosfera dello stadio di Fuorigrotta da tecnico del Napoli otto anni. Primo allenatore della gestione De Laurentiis per il campionato di serie C1, venne esonerato dal produttore cinematografico dopo un pareggio con il Giulianova, quando i rinforzi presi in dicembre (tra questi Fontana e Calaiò) avevano giocato pochissimi minuti. Una doccia fredda per il tecnico ligure, che era stato scelto dal direttore generale Pierpaolo Marino e che venne rimpiazzato da Reja, come era accaduto pochi mesi prima a Cagliari: i rossoblu conquistarono la promozione in serie A sotto la guida del vecchio Edy. A distanza di tempo, non ci sono rivincite da prendersi, anche perché Ventura è tornato al San Paolo da avversario, accolto con simpatia dai tifosi azzurri che non hanno dimenticato quel sorridente allenatore che accettò di guidare una squadra «che non aveva né palloni né calciatori quando cominciammo il ritiro precampionato a Paestum».
Il Torino, dopo il pari con la Lazio all’Olimpico, è rimasto alla Borghesiana e solo ieri si è trasferito a Napoli. «È logico che vogliamo fare punti in tutte le partite che disputiamo – sottolinea l’allenatore dei granata -, ma al cospetto di una trasferta tanto insidiosa e difficile la cosa che mi preme maggiormente è la prestazione». Il Toro è reduce dal positivo pareggio di Roma e l’intenzione è quella di dare continuità. «È importante la personalità che riusciremo a mostrare contro una delle squadre più forti del nostro campionato – aggiunge Ventura -. Il Napoli è una formazione ricca di qualità in ogni reparto e in serie A la qualità incide».
Il tecnico non ha ancora sciolto le riserve sulla formazione. «Ho diverse soluzioni nei vari reparti e solo all’ultimo scioglierò i dubbi». Ma è praticamente certo che dovrà fare a meno di Ogbonna, almeno dall’inizio. «Da quasi un mese giochiamo senza Angelo – rileva Ventura -, che per la nostra squadra è un giocatore determinante. Per tutta la settimana si è parlato dell’indisponibilità di Cavani e del riflesso che c’è stato per il Napoli. Sommessamente, faccio presente l’indisponibilità di Ogbonna. Valuterò se portarlo in panchina, non credo che sia pronto per giocare. Il suo è un problema anche di condizione, proprio perchè l’ultima partita l’ha giocata il 7 ottobre». Quasi un mese fa, appunto.
Fonte: Il Mattino
La Redzione
P.S.
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