Il ct della Nazionale italiana Giampiero Ventura ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi del quotidiano “Il Mattino”, soffermandosi sul potenziale della sua compagine in vista dei prossimi Mondiali del 2018:
“Perchè ho detto sì alla panchina dell’Italia? La chiamata è stata un motivo di grande orgoglio: avevo due anni di contratto con il Torino e una buona offerta da una squadra importante. Ho barcollato e alla fine ho detto di sì… Scoprendo che è un pericolo ma stimolante. Sulla mancanza d’esperienza di un certo livello per i nostri giocatori? Determina tutto. Quando prendiamo le nazionali più forti, la Francia, la Spagna, la Germania, l’Inghilterra vediamo quanti francesi giocano in Francia, quanti inglesi in Premier… Questo è un motivo di profonda riflessione. Dopo il ko della spagna le critiche erano legate al fatto che tutti pensavano che noi fossimo più forti della Spagna. L’Under 21 ne ha presi 3, noi ne abbiamo presi 3, la Juve ne ha presi 3: in questo momento c’è un dislivello sia di natura fisica che qualitativa. Come si colma questo gap? Abbiamo due strade: aspettiamo 15 anni che nasca un altro Totti o un altro Del Piero o ci mettiamo al lavoro cercando di organizzarci e puntando alla crescita dei giovani […] Sulle critiche che ho ricevuto? Nelle ultime undici partite abbiamo vinto otto volte, pareggiato con Spagna e Germania e ne abbiamo persa una, quella di Madrid, che di colpo ha cancellato tutto quello che era stato fatto. .Se stiamo cercando di costruire qualcosa di epocale dobbiamo aver pazienza”
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