Abbiamo intervistato in esclusiva Ciro Venerato, giornalista Rai, e con lui parlato del Napoli. Per vincere lo scudetto ci vuole una rosa di diciotto-diciannove giocatori titolari. Sul Napoli elogi eccessivi dopo le vittorie e critiche esagerate dopo la sconfitta con il Chievo. Lavezzi è il giocatore che più di tutti serve alla squadra di Mazzarri. Un campionato equilibrato aiuta i partenopei a stare a ridosso della vetta della classifica.
La gara con la Fiorentina servirà a verificare se il passo falso con il Chievo è stato solo un incidente di percorso o se c’era troppo entusiasmo nei confronti dei partenopei?
“Soprattutto all’inizio del campionato ogni partita è una verifica per testare le ambizioni e io credo che ci siamo lasciati un po’ tutti trasportare per le vittorie con Cesena e soprattutto con il Milan, oltre che per la partita con il Manchester City che hanno generato elogi, così come si è stati troppo severi nella critica dopo la sconfitta con il Chievo. La verità sta nel mezzo. Il Napoli sull’undici è da scudetto, sui diciotto-diciannove non lo è. E’ una squadra, che secondo me, può lottare per la zona Champions non appena avrà al meglio qualche calciatore come, ad esempio, Pandev che al momento è al quaranta per cento, come Santana che non è al massimo e gli argentini che non hanno ancora capito il nostro calcio. Quindi io non boccerei subito Fernandez e Fideleff, soprattutto più il primo del secondo. Quando questi giocatori saranno in forma il vero Napoli uscirà, ma per vincere lo scudetto ci vuole una rosa di diciotto-diciannove giocatori titolarissimi, mentre ora ne ha tredici massimo quattordici, lo ha confermato drammaticamente la gara con il Chievo, dal quindicesimo in poi si avverte la distanza fra il titolare e la riserva ed è questo il limite della squadra. Ma non abbiamo scoperto nulla perché si sapeva che il Napoli aveva giocatori importanti e gli altri di seconda fascia. Con il lavoro tattico di Mazzarri questi giocatori, che oggi valgono cinque o sei, cresceranno e più in là varranno di più. Bisogna ricordare che sotto la guida di Mazzarri sono diventati calciatori eccellenti gente come Pazienza e Aronica, che non ho visti mai giocare così bene nella loro carriera come con Mazzarri. Il Napoli ha un grande allenatore, che alle volte può sbagliare, ma che se si fa il bilancio di tutte le partite preparate da Mazzarri a Napoli avrà sbagliato una o due partite su cento. Invece avverto da parte di qualcuno nei suoi confronti una certa prevenzione, perché appena succede qualche cosa che non quadra leggo e sento giudizi eccessivamente severi e non sempre del tutto obiettivi, forse dovuti a rapporti interpersonali con l’allenatore e questo non va bene: il giudizio va dato sul lavoro svolto e non se una persona è simpatica o antipatica. Credo comunque che sia stato sbagliato e prematuro parlare di scudetto, perché forse la squadra non regge ancora queste pressioni e lo stesso Mazzarri è stato eccessivamente ottimista nel proporre un turnover di sette elementi su undici; io avrei invece fatto giocare in attacco dall’inizio della partita Cavani o Hamsik, invece di Mascara, e in difesa Fernandez lasciando Cannavaro al centro e Aronica a sinistra, questo sarebbe stato un turnover meno “violento” nell’impatto. Tutto sommato però va detto che paradossalmente con il Chievo il Napoli ha preso gol quando sono entrati i titolari e alla fine ha perso per un errore di Fideleff, che ha effettuato un tiro sbilenco, calciando di destro benché sia mancino, come a fine gara ha anche detto Mazzarri. Quindi è meglio evitare processi sommari, perché se fosse finita zero a zero certi toni sarebbero stati diversi. Perciò sono realista e ottimista al tempo stesso e già con la Fiorentina ci sarà un turnover meno eccessivo e il Napoli appena recupererà Lavezzi e metterà in campo Cavani e Hamsik tornerà a giocare come sa”.
E’ un impressione o il Napoli sembra un po’ Cavani dipendente per quel che concerne l’attacco?
“No, se mai è Lavezzi dipendente. Cavani è il realizzatore, ma chi accende il gioco, chi dà il via alle ripartenze, chi crea la superiorità numerica saltando l’uomo nell’uno contro uno e chi alza il baricentro della squadra è il Pocho. Con Lavezzi in campo anche solo negli ultimi venti minuti il Napoli con il Chievo avrebbe almeno pareggiato, ne sono certo perché si sarebbero creati i presupposti per un calcio di rigore o un gol di Cavani”.
Le prime indicazioni fanno pensare ad un campionato molto equilibrato, un vantaggio o uno svantaggio per le ambizioni di scudetto del Napoli?
“E’ un vantaggio perché permette sempre di recuperare, infatti pur avendo perso con il Chievo il Napoli è a un punto dalla vetta. Alla lunga nell’arco del campionato i valori delle rose comunque vengono fuori . Il Milan si è un po’ attardato, ma ha anche molti giocatori infortunati, l’Inter ha pagato dazio nella rivoluzione di Gasperini ed era un cantiere, ma ora con Ranieri magari si rimette in sesto e la Juve con Conte è la squadra che darà del filo da torcere a tutti. Se il Napoli a dicembre arriverà, come credo, fra i primi quattro-cinque posti e la distanza dalla vetta sarà minima, nel mercato di gennaio farà bene a fare qualche investimento per rafforzare la panchina e magari prendere anche un difensore centrale, in attesa del recupero di Britos, e un centrocampista importante in modo da poter lottare fino alla fine per lo scudetto, perché per vincere il campionato, ripeto e sottolineo, ci vogliono diciotto-diciannove giocatori titolari”.
La Redazione
C.T.
Fonte: Tuttomercatoweb
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