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Veleni toscani

 

I due nemici toscani, Allegri e Mazzarri. Non si sopportano e non si stimano, al di là delle apparenze spesso condite di attestazioni caricate da ironie a volte impercettibili e che finiscono per colpire comunque nel segno. D’altronde è dall’inizio della stagione – dopo i presupposti del campionato scorso – che si scambiano fendenti e sciabolate. I reciproci grandi obiettivi di fine stagione dei due più forti e accreditati tecnici del calcio italiano – e lo testimonia la classifica – non li hanno distolto da dichiarazioni al veleno, autentici colpi bassi che si rinnovano senza soluzioni di continuità. Sono fatti così, sono due toscanacci che non si risparmiano le stoccate e che continuano a punzecchiarsi: Allegri è di Livorno, Mazzarri di San Vincenzo, 60 km di differenza, il mare e la montagna, due poli opposti, oggi come oggi ancora più lontani e in contrasto tra loro, a causa della battaglia a distanza tra Milan e Napoli in vetta alla classifica. Tanto per farsi un’idea, basterà rileggere in parte le velenosissime bordate che i due si sono scambiati recentemente.
Allegri sul tecnico azzurro.

 

«Chiedo a Mazzarri di di non cadere in polemiche che ogni tanto sono simpatiche ma ogni tanto non mi piacciono».

 

Pronta la replica dalla sponda napoletana:

 

«Allegri dice cose che non esistono. Ho solo affermato che da trent’anni si parla di sudditanza psicologica degli arbitri».

 

Con il Napoli al secondo posto alle spalle dei rossoneri, i duellanti hanno ripreso le ostilità. Ecco Mazzarri:

 

«Ognuno di noi ha fatto percorsi diversi. Come uomo non lo conosco».

 

 

Un po’ stizzoso e piuttosto pungente Allegri, di rimando proprio martedì scorso:

 

«Parla troppo. Io non ho il tempo di pensare ad altro come fa lui. Comunque mi è simpatico…».


Una stoccata mortale l’aveva tirata Mazzarri, prima della sfida di Bologna. Il Toscanaccio azzurro ha pigiato un altro tasto:

 

«Io alleno da dieci anni. In questo lavoro è agevolato chi gode di un gruppo di qualità, rispetto a chi ha invece dovuto guidare squadre di fasce diverse»,

 

Mazzarri viene insomma dalla gavetta, Allegri no. Un particolare sottolineato così:

 

«Le capacità di un tecnico vanno valutate in ragione dei risultati ottenuti dalla rosa che allena».

 

Ed è proprio questo che fa arrabbiare Allegri.

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Leggo

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