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Vela, sfide e brividi: comincia l’America’s Cup

Ore 14,15, più o meno all’altezza della Rotonda Diaz, proprio davanti al lungomare di via Caracciolo. Un colpo di cannone storico, la prima volta delle regate della Coppa America nelle acque di Napoli. Dove ogni estate sfrecciano aliscafi e diportisti, oggi pomeriggio ricomincerà la battaglia navale più celebre e prestigiosa del mondo della vela. Si chiamano World Series, regate di flotta che poi saranno seguite dalle prove di match race, ovvero i duelli uno contro l’altro. Sono le tappe sulla lunghissima strada della Vuitton Cup e dell’America’s Cup 2013, in programma tra sedici mesi nella baia di San Francisco. Il giocattolo è troppo costoso per lasciarlo fermo a lungo. Ed ecco, quindi, il nuovo format inventato dai detentori di Oracle, gli americani guidati dal miliardario Larry Ellison, fondatore e capo del gigante del software della Silicon Valley.
Dell’ evento «madre», quello di Napoli mantiene comunque il fascino e la storia. Anche se non ha le stesse barche. Le regate del 2013 si disputeranno su dei mostri marini, dei catamarani di 72 piedi, con delle ali rigide che sembrano autentici grattacieli. Quelle partenopee, invece, si corrono su delle versioni mini di 45 piedi (quasi 14 metri). Frutto del tentativo di introdurre elementi low-cost per attrarre nuovi investitori a caccia della «vecchia brocca». Un tentativo che, però, non ha dato i frutti sperati. Sono sette i team iscritti, solamente quattro realmente competitivi: Bmw Oracle, Artemis Racing, Emirates New Zealand e Luna Rossa, l’ultima arrivata. Gli altri tre – China, Korea ed Energy – sono comparse. Due team sono spariti per mancanza di soldi: Aleph e Green Com. Mancano anche gli australiani, gli inglesi, gli ex big di Alinghi e, insomma, molte delle sfide credibili. A bordo dei catamarani, però, c’è tutto il meglio della vela. A cominciare dagli skipper: Barker (New Zealand), Spithill e Bundock (Oracle 4 e Oracle 5), Hutchinson (Artemis), Outteridge (Korea), Guichard (Energy Team) e Le Peutrec (China). Un dream team vero e proprio di campionissimi della vela.
Nonostante le parole poco carine del patron Patrizio Bertelli, («Era meglio scegliere Trapani»), il debutto negli Act di Luna Rossa sarà praticamente da padrone di casa. Se ne è già accorto James «the shark» Spithill, trionfatore a San Diego e per tutti l’uomo da battere: «Siamo in acqua, ma sembra di essere in uno stadio: vediamo la gente e sentiamo i boati a ogni boa che passiamo – dice l’australiano – Per noi è la prima volta. Una grande sensazione. Ovvio che tutti tifano per Luna Rossa, lo sentiamo dalle urla e dall’incitamento dei tifosi». Per il team italiano è il debutto nelle World Series: le barche sono due, guidate da Max Sirena e con al timone Chris Draper e Paul Campbell-James: «Dobbiamo scegliere la squadra migliore per il prossimo anno, queste regate sono dei test per tutti. Anche per me», spiega Sirena. La classifica, per Luna Rossa, non ha importanza anche perché fino ad adesso non ha mai corso. Per aumentare il peso specifico di regate che, di per sé, non avrebbero grande valore sportivo, gli organizzatori hanno comunque introdotto il meccanismo dei punti: ogni match-race ne assegna uno al vincitore, mentre nelle prove di flotta il punteggio è in ordine decrescente (9 al primo, 8 al secondo e così via). Maxi Sirena è chiaro: «Qui contano gli uomini più del mezzo: l’equipaggio è di cinque persone (a Valencia erano 17, ndr), non sono ammessi errori». La classifica provvisoria delle World Series (dopo le prove di Cascais, Plymouth e San Diego) vede al comando con un punto di vantaggio New Zealand davanti a Oracle e gli svedesi di Artemis.
Oggi si inizia con tre regate di flotta, ovvero tutte e nove i catamarani insieme a regatare. La formula è semplicissima: chi è primo dopo 35’ ha vinto. Gareggeranno per tre volte. È l’America’s Cup «luna park» inventata dai defender di Oracle. Uno spasso: le previsioni parlo di vento a 20 nodi da Sud/Sud Est, in pratica i catamarani sembreranno bolidi di Formula Uno. Nessun pericolo di sbadigli, qui la gente fremerà di eccitazione. La storia della vela, da oggi, naviga tra Posillipo e Castel dell’Ovo.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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