CASTELVOLTURNO – Partire è anche un po’ morire: ma in quella faccia da fanciullo che s’avvia tra valigie cariche di sogni all’imbarco con una vita tutta da scopire, la felicità è un sorriso dispensato alla folla (pure di cronisti) che vuol raccogliere persino il respiro di Eduardo Vargas, l’uomo del giorno. Napoli è immersa nel buio d’una notte placida, ma l’eco che arriva da Santiago del Cile, ben prima che rullino i motori del volo Iberia 7322 destinazione Roma, è una dolce ninnananna per chiunque, per i fans d’un passato indimenticabile e per i tifosi d’un futuro da afferrare al volo, già tra le nuvole, lasciandosi cullare dalla storia che oramai l’attende e che riconduce ovviamente a Diego, l’epicentro di qualsiasi riflessione: «So cosa mi aspetta, so che in Italia il calcio scatena emozioni e so che i miei nuovi sostenitori sono passionali, sono molto caldi. Ho visto qualcosa in tv e su internet, quanto basta per avvertire il loro calore. Io posso garantire che darò sempre il massimo per farmi amare da quella gente, da gente che inevitabilmente ha amato ed ama Maradona. E’ normale che sia una divinità, per ciò che ha fatto».
EDUNLANDIA – Alle 20,10, il Cile è ormai alle spalle e per i sostenitori della U ( «dove un giorno mi piacerebbe chiudere la mia carriera» ) non restano che i ricordi dell’ultima Clausura, quei gol da cineteca che dominano su Internet e un saluto in video sul sito del club oramai martellato in sequenza da un esercito di nostalgici incapace di rassegnarsi a un divorzio anche fisico. Napoli è ancora un puntino sconosciuto persino nella fantasia ma il viaggio è cominciato (da Santiago a Madrid, scalo di circa centottanta minuti, poi rotta su Roma e da qui a Castelvolturno, per ventiquattro ore circa complessive) ed è un alleato per lasciare Edu Vargas compresso tra i suoi pensieri sparpagliati, mentre intorno ci sono i genitori, il manager, un amico, una realtà ricca di fascino misterioso: «Sono grato per quanto ricevuto dalla U, è dura staccarsi dalla propria terra, ma ora è arrivato il momento di andarea Napoli. In questi giorni sono anche riuscito a riposare un pochino, non abbastanza; sono stato in vacanza a El Quisco e ho scoperto che il rapporto con i tifosi è praticamente esploso». Sarà pirotecnica pure Napoli, curiosa di scoprire la sua Edunlandia, un parco divertimento in cui aggiungere estro alla fantasia.
AZZURRO FELICITA’ – Anno nuovo, vita nuovissima, da svelare lentamente, sin dal momento in cui atterrerà a Fiumicino; e poi da scoprire chilometro per chilometro, nella tappa d’avvicinamento verso Castelvolturno, la svolta d’una carriera già densa, vibrante, arricchita nell’ultimo semestre da un’esplosione tecnica (e mediatica) che l’ha trascinato dall’affermazione nella Clausura cilena con la sua Universidad sino alla Champions con il Napoli: «E’ stato per me un grande anno, in cui ho realizzato molti sogni. E’ stato tutto molto bello, soprattutto sentire l’affetto della gente. Ciò che mi è successo in questo ultimo periodo è semplicemente fantastico ed è indimenticabile la gioia nella finale del campionato contro il Cobreloa».
CHE VOGLIA! – E’ l’ora X: Napoli è un’incognita, ma l’energia dei ventidue anni e quel talento da far impallidire rappresentano le leve per sollevare lo stupore d’un mondo nuovo nel quale Eduardo Vargas vuole si sta per tuffare con l’euforia d’un bambino al luna park. «E’ vero, sono anche un po’ nervoso, però credo sia normale, quasi legittimo. Mi aspetta una esperienza interessante e io sono entusiasta di poterla vivere perché sento che sarà molto bella. Porto con me le gratificazioni ricevute in Patria, dai tifosi dell’Universidad. E vado a Napoli carico, fiducioso».
Fonte: C.d.S.
La Redazione
A.S.
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