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Vargas: “Il mio anno orribile, meglio cambiare aria”

È pronto a lasciare il Napoli con la scomoda etichetta di flop dell’anno piazzata sulla valigia. Eduardo Vargas, 23 anni, il cileno che colleziona soprannomi, dà l’addio alla maglia azzurra da Santiago: «Per me è stata una stagione orribile, ci sono decisioni da prendere sul mio conto. Quello che voglio io è solo giocare», ha spiegato dal Sudamerica. Frasi più o meno simili a quelle pronunciate la scorsa estate. Quella volta, però, Bigon fu chiaro: «Edu resta qui con noi». C’era il Genoa che insisteva, e non poco, per averlo. Anche questa volta è il ds veneto a fare chiarezza: «Sì, va via a gennaio. Ma solo in prestito». Lo vuole il Gremio che offre 1 milione per il prestito. In Brasile hanno ancora davanti agli occhi le sue giocate in Copa Sudamericana quando con i suoi gol eliminò Vasco de Gama e Flamengo.
De Laurentiis lo ha acquistato per circa 12 milioni di euro, compresi bonus all’Universidad del Chile (che però a questo punto non saranno versati): uno degli acquisti più costosi della storia recente del Napoli. Ci si aspettava qualcosa di più delle 28 presenze (solo 7 da titolare e mai in serie A) tra campionato, Coppa Italia ed Europa League (più 9 minuti giocati contro il Chelsea). Qualcosa di meglio di tre golletti (e tutti in una volta, contro l’Aik Stoccolma) e poco altro. In tutto 821 minuti giocati. Devastante il rapporto qualità-prezzo. Inevitabili i fischi del San Paolo e il divorzio. Forse meglio dire, la separazione consensuale. Rassegnati Bigon e Mazzarri. In questi giorni di un anno fa l’annuncio del colpo: Vargas era considerato «il craque» del calcio sudamericano, il nuovo fenomeno.
Vargas arriva in Italia e s’incaglia subito. Fin dal giorno del varo. Coppa Italia contro il Cesena. Dirà Mazzarri: «Ho sbagliato io a farlo debuttare così in fretta». Non ne azzecca una quella sera. Anche dopo non sarà diverso. Va a vivere tra Licola e Monterusciello ma «El Genio Azul» che aveva fatto stropicciare gli occhi agli osservatori di tutta Europa non si ambienta al calcio italiano e anche al calcio di Mazzarri. Il Napoli vuole farlo giocare, ma fino alla fine cercherà da farlo restare in Italia per continuare a fargli respirare l’aria di serie A. Pescara, Torino, Siena e ancora il Genoa sono in attesa.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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