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Vargas ha deluso ancora e a gennaio verrà ceduto

I tre gol all'Aik hanno illuso il cileno, ora è caduto in uno stato di grande frustrazione

Ironia di una vocale: da Edi a Edu cambia poco, una vocale per l’appunto, eppure c’è un abisso. Un abisso di tutto, in questo momento: gol, prestazioni, serenità, fiducia. Vita, verrebbe da dire, considerando che Eduardo Vargas detto Edu, così com’è stampato anche in bella mostra dietro la sua maglia, è protagonista di un periodo nero. Nero che più non si può. Confermatissimo in estate, con tanto di benedizione del ds Bigon, il cileno è ormai giunto a un bivio inevitabile: sembra che a gennaio andrà a ritrovare la serenità altrove. Per il suo stesso bene, innanzitutto. Perché se il talento non può svanire in un clic, è certo invece che la fiducia va e viene.

IL CAMBIO – Dispiace. Dispiace registrare i fischi assordanti che ne hanno accompagnato l’uscita dal campo giovedì con il Dnipro. Una sostituzione, quella del 10′ della ripresa con Insigne, che ha ribadito due concetti: il suo rendimento è stato ancora troppo al di sotto delle aspettative e probabilmente delle sue possibilità; quando c’è stato da recuperare, e dunque da cominciare a fare seriamente, non è stato preso in considerazione.
I PROBLEMI – Edu, 23 anni il 20 novembre, ha una decina di giorni per provare a rendere meno amaro il suo primo compleanno napoletano: finora le cose sono andate male, e quei 3 gol realizzati con l’Aik, i primi in assoluto in azzurro considerando anche le amichevoli, hanno seminato soltanto per un attimo un po’ di ottimismo. Gli gira male, c’è poco da fare e da dire, e le perplessità palesate sin dall’estate da Mazzarri, in merito alla necessità di un’altra punta, sono state confermate in pochi mesi. Sembra bloccato, Vargas: non è sereno, sbaglia cose facili, non è abituato a essere una riserva e a quanto pare non s’è calato nella realtà.
LA CESSIONE – La stellina che aveva incantato gli osservatori azzurri dall’altro lato dell’Oceano non riesce a brillare sul Golfo, ma il Napoli, avendo investito 12 milioni di euro, vuole ovviamente aspettarne l’esplosione prima di cambiare idea definitivamente: ecco perché andrà a giocare in prestito a gennaio. Sperando che esploda.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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