Lo fece per primo un altro suo connazionale, Ivan Zamorano. Era il 1998: quando ai tempi dell’Inter Ronaldo gli scippò il 9 si prese il 18. Solo che tra l’1 e l’8 mise un «+»: 1+8 = 9. Così il giocatore cileno salvò il risultato finale. Chissà se Eduardo Vargas, che sognava la 7 (e in seconda battuta la 17) avrà fatto lo stesso ragionamento quando ha deciso la maglia che indosserà qui a Napoli: la numero 16. E chissà se anche lui, tredici anni dopo, aggiungerà in piccolo il «+». L’aritmetica è un’opinione. E spesso una malattia. I numeri nel calcio diventano simboli, quasi espressioni di sentimenti. E così Edu, non potendo per nulla al mondo prendere la maglia numero 7 (ce l’ha Matador Cavani che nel 2010 se la fece consegnare addirittura da Lavezzi) e nemmeno l’altra (Hamsik obblige…) ha dovuto ricorrere al sotterfugio aritmetico.
Già, ma perché il 7? Il 7 è il numero del vero idolo della Joya, Diego Rivarola. Un omaggio all’attaccante argentino che, in pratica, lo ha adottato calcisticamente, nell’Univerdidad del Chile. Un modo per restargli legato. Un gesto di stima.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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