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Vargas, addio ormai alle porte

Il destino del cileno è lontano da Napoli, deciderà la società

Inutile perdere tempo a cercare l’aggettivo giusto per qualificare la prima stagione italiana di Eduardo Vargas detto Edu. Inutile perché è lui stesso a dare la definizione e dunque il titolo di questa avventura destinata a chiudersi nello spazio di qualche settimana: «Malisima». Ovvero: pessima, terribile, orribile. Il senso è questo. E allora? «Io voglio giocare». Accadrà. Altrove, però: lontano da Napoli, almeno per il momento, magari in prestito in Brasile al Gremio.

 L’AEROPORTO – E allora, il cerchio s’è chiuso un anno dopo: la storia è finita lunedì 24 dicembre, più o meno nello stesso posto dove il 5 gennaio tutto ebbe inizio: all’aeroporto internazionale Comodoro Arturo Merino Benitez di Santiago del Cile. All’epoca, i flash e le telecamere immortalarono e filmarono l’emozionante addio della stella del calcio cileno nella zona partenze, e l’aria era di festa: questa volta, invece, Edu ha trovato ad attenderlo nella zona arrivi soltanto qualche cornista più attento, e di certo intorno non impazzava la fiesta. Non è un mistero che Vargas sia triste e che dopo appena dodici mesi sia diventato un caso. «Un anno pessimo. Orribile». Appunto.
LA SVOLTA – Stanco dopo un viaggio cominciato alle 22 del sabato prima dopo il Siena a Fiumicino, ma tutto sommato rinfrancato dal rientro a casa: «Ora è il momento di prendere delle decisioni». Certo, dovrà necessariamente. O meglio, è già da un po’ che Edu ha preso la sua decisione insieme con il suo manager, Cristian Ogalde: lasciare Napoli, magari in prestito, ma comunque andare via al più presto per rimettersi in gioco e provare a dimostrare che i 12 milioni investiti dal club azzurro per acquistarlo dall’Universidad de Chile non sono l’errore di una valutazione, bensì il reale valore di un grande talento di 23 anni arrivato ricoperto d’oro e polvere di stelle. Cercasi svolta disperatamente. «Il mio unico desiderio è giocare». 
MAI TITOLARE – Una voglia matta, la sua, considerando che in due mezze stagioni con la maglia azzurra ha collezionato 28 presenze tra serie A e coppe: 19 in campionato, e mai dal primo minuto; 2 in Coppa Italia; qualche scampolo in Champions a Londra con il Chelsea, nel disperato attacco finale; 6 in Europa League, con 3 gol. Eccolo, l’unico segno tangibile della presenza napoletana dell’attaccante Edu, ahilui: la tripletta rifilata agli svedesi dell’Aik Solna al San Paolo. Poi, stop, niente reti e prodezze: neanche nelle amichevoli estive. Un po’ (troppo) poco, per un giocatore che, fino a un anno fa, segnava a grappoli in patria e con la Nazionale (dal cui giro a un certo è anche uscito, per questioni disciplinari oltre che di rendimento, salvo poi rientrare). Ha ragione lui, insomma: «Anno orribile». 
IL MANAGER – E ora? Molto semplice: dopo averlo tolto dal mercato con fermezza in estate, il ds Bigon ha ammesso che Vargas andrà in prestito. Del resto le pretendenti non mancano, dal Sudamerica all’Europa. Lo racconta Ogalde in persona: «Vogliamo che Eduardo vada a giocare, e questa è una cosa che interessa sia a noi, sia al Napoli: l’obiettivo primario è che ritrovi il ritmo-partita perduto, poi non so se la formula sarà di un prestito di 6 mesi o di un anno». Destinazione? «I club interessati a lui sono tanti, brasiliani ed europei». Dal Gremio capofila al Flamengo, passando per gli argentini del San Lorenzo, la ex squadra di Lavezzi. Ma non solo: «Un ritorno all’Universidad? Difficile. E comunque dipende tutto dal Napoli: loro preferiscono che Edu faccia esperienza in Europa». 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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