Fisico imponente, occhi di ghiaccio, sorriso rassicurante: Fabio Baraldi, pallanuotista e neo presidente del Varese, è tra i primi ad arrivare a Villa Porro Pirelli di Induno Olona, elegante location scelta dalla società biancorossa per presentare il nuovo corso. Il nuovo numero uno del Varese arriva con tutta la sua famiglia, sua mamma, la sua compagna di vita Martina e il loro piccolo Devid di 15 mesi.
Saluti, presentazioni, strette di mano, foto di rito e poi le sue prime parole davanti a taccuini e microfoni: “Il nostro progetto è fatto di tre step. Vogliamo raggiungere gli obiettivi e non siamo qua per fare proclami o cose eccezionali, non fare i passi più lunghi della gamba. Il progetto è di fare in modo che il Varese sia una società solida e duratura, non una meteora. Vogliamo vincere il campionato e andare in Lega Pro, ma se non dovesse accadere allora faremo una nuova serie D per provare di nuovo vincere. Speriamo di stabilizzarci possibilmente in serie B. Io vengo da Carpi – aggunge – e se il miracolo Calcistico è riuscito lì, non vedo perché non possa ripetersi qui”.
Come è arrivato a Varese? “Mi sono appassionato in brevissimo tempo a questo progetto, nato in una domenica pomeriggio a Napoli insieme a Basile e Taddeo. Ci siamo da subito uniti e coesi per crescere tutti insieme. E’ come una storia d’amore e certe cose è giusto tenerle protette. Tutti e tre abbiamo sposato il progetto trovando una strada comune. Avevo anche altre trattative e mi ha convinto l’onestà di queste due persone”.
Il pallanuotista veste attualmente la calottina della Pallanuoto Napoli, come concilierà i suoi impegni? “Abbiamo dato precedenza ai risultati sportivi quindi la mia presenza fissa a Varese non sarà necessaria. Domenica sarò a Sesto San Giovanni a seguire la squadra e con me ci sarà anche mio fratello Matteo. Ci siamo fatti affiancare da studi professionistici importanti e quindi potrò lavorare tranquillamente da Napoli”.
Baraldi arriva da solo? A Napoli ha stretto rapporti con Sarri e Giuntoli, nascerà un legame col Napoli Calcio?
“Qui non vedo nessun altro – risponde -. Col Napoli il rapporto è nato due mesi fa ed è diventato stretto; abbiamo condiviso momenti di intimità sportiva, abbiamo fatto studi comparati e abbiamo condiviso il piacere di fare sport. Giuntoli ha costruito la sua carriera a Carpi e lo conosco, ma da qui a dire che possiamo rapportarci col Napoli la strada è molto lunga”.
Cosa porterà al Varese? “Non entrerò mai in nessun aspetto tecnico, non sono in grado di farlo. Porto i principi della pallanuoto, sport di sacrificio che ti insegna a lavorare con amore e dedizione anche nei momenti difficili, io l’ho passato l’estate scorsa non andando alle Olimpiadi”.
Sul suo futuro da professionista dice: “Per adesso ho un contratto con la Canottieri Napoli e sono contentissimo, le valutazioni le farò a fine campionato. C’è la mia famiglia che viene prime di tutto”.
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