«E’ lui il nostro capo». Il capo tribù. Ha titolato così “Blick“, e sotto una foto gigante di Valon Behrami con tanto di piume in testa.
E’ lui il capo, il totem della nazionale svizzera, quello che Ottmar Hitzfield, il ct, ha definito il miglior mediano che ha mai avuto. Behrami capo di una tribù che balla e fa ballare. Tutti. Anche quelli del futbol bailado. Svizzera-Brasile 1-0. Autorete di Dani Alves e poi lui, soprattutto lui, il Behrami napoletano, il re dei tackle in tutta Europa (statistiche alla mano), l’ombra di Neymar, quello che l’ha oscurato prendendosi i palloni, gli applausi, le pagelle da migliore e anche la prima pagina del quotidiano sportivo svizzero. Behrami l’insospettabile. Mazzarri lo volle come jolly. Uno dei cinque a metà campo, utile per tutti i ruoli: esterno, mediano e pure davanti alla difesa: là dove s’è poi rivelato decisivo. Behrami l’uomo degli equilibri tattici, quello che non bacia le maglie però le onora, il perno di un Napoli che ruota ancora tutto intorno a lui. In nazionale come a Castelvolturno sempre e solo una certezza e un dubbio. Behrami titolare, Dzemaili e Inler il ballottaggio. Decidono Hitzfield e Benitez. Ma il capo tribù è lui, Valon Behrami.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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