Vox populi, vox dei. E se oltre alla voci ci mettete anche i voti, allora il risultato è ancora più “vero”. Alla fine, in mezzo a tanti dubbi e discussioni, ha deciso la gente, con il suo democratico diritto di opinione, santificato dallo strumento globale di internet. Non era facile decidere chi tra Diego Armando Maradona e Valentino Rossi dovesse spuntarla nella corsa al titolo di Supercampione: due icone dello sport, capaci di attraversare il tempo nei rispettivi mondi lasciando un segno indelebile. Senza dimenticare che Vale ancora disegna traiettorie magiche sulla sua moto e chissà quali altri traguardi può raggiungere. Così, quel 60 per cento e spiccioli con cui Dieguito l’ha spuntata su Vale, inchiodato vicino a quota 40, dà l’esatta dimensione della sfida. Perché il Rossi capace di insidiare la potenza di fuoco di un Maradona spinto dal “dio” calcio e da una città come Napoli, è un campione stratosferico, universale, e se non è super come il rivale poco ci manca. In effetti si è trattato di uno scontro tra simili, fenomeni e come tali capaci anche di riconoscersi e di stimarsi reciprocamente. L’uno, Valentino, per aver visto solo in tv di cosa era capace il piede fatato di Maradona, mentre Diego, Rossi, lo ha visto dal vivo. Capitò a Misano, in un caldissimo pomeriggio del 2008 (31 agosto). Diego apparì all’improvviso invitato dalla Dorna, in compagnia della fidanzata e dell’amico Salvatore Bagni, sulla griglia di partenza della MotoGP e andò dritto da Valentino, allora in Yamaha. Si avvicinò a Vale e gli disse: « Amigo, tu sei la storia!». Rossi imbarazzato scavalcò la moto, lo abbracciò, e Diego, prima di spostarsi sul muretto a tifare come un ultrà, gli baciò il polso destro, quello del gas. La mano de Dios che bacia il Polso de Dios! Un Vale sempre più stupito replicò:« Diego, tu sei la storia!». Per la cronaca, quella gara la vinse a spasso Rossi, anche grazie ad una caduta di Stoner. Fu il lasciapassare per il suo l’ottavo titolo iridato.
«Sono venuto a vedere vincere un mito vivente, Valentino – raccontò Diego ai box -. E ci sono riuscito. In Argentina mi devo alzare troppo presto per poterlo seguire. Alle Olimpiadi avevo ammirato Ginobili, Messi e Bryant. Mi mancava di vedere dal vivo Rossi. Non sono stato proprio uno sportivo – ammise – quando è caduto Stoner…. Gli chiedo scusa, ma è stato più forte di me».
Valentino uscì dall’ imbarazzo alla sua maniera: « Se lui mi bacia la mano io dovrei almeno baciargli il piede. Io faccio la differenza? E’ Maradona il personaggio che ha fatto davvero la differenza nello sport più famoso al mondo». E poi via tutti insieme, Diego, Vale, meccanici e ingegneri a ballare e saltare al ritmo dell’indimenticabile: « Ho visto Maradona, ho visto Maradona, ue…» .
Successivamente Rossi citò Diego il 14 giugno 2009 quando sconfisse Lorenzo a Barcellona con un sorpasso all’ultima curva: « E’ stato come il gol di Maradona ai Mondiali dell’86 quando partì da centrocampo e scartò tutti». E Diego ricambiò dedicando all’amico Vale la vittoria dell’Argentina sul Messico negli ottavi del Mondiale sudafricano. Non a caso, ieri Vale ha chiosato: « Con Diego è un onore anche dividere un podio».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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