Dopo le due vittorie con Bolivia e Cile ed il pareggio con il Paraguay, l’Uruguay, dinanzi a circa settantamila persone del “Monumental” di Montevideo, affronta il Venezuela per il match valido per le qualificazioni al Mondiale 2014. Oscar Tabarez manda in campo una formazione composta da Muslera in porta, una linea difensiva con Maxi Pereira, Lugano, Godin e Caceres, una diga di centrocampo con Arèvalo, Diego Pèrez e Pereira, ed un attacco composto dal magnifico trio Cavani, Forlàn e Suàrez . L’altro napoletano Walter Gargano parte dalla panchina. L’allenatore del Venezuela Cesar Farìas risponde con: Vega, Amorebieta, Vizcarrondo, Rosales, Cichero, Arango, Di Giorgi, Rincòn, Seijas, Feltscher e Rondòn.
Nei primi minuti di gara si vede una partita molto cattiva, caratterizzata da numerosi scontri di gioco, che sottolineano l’importanza del match in chiave qualificazione. L’arbitro paraguaiano, Antonio Arias, non esita quindi ad estrarre il primo cartellino giallo per il bolognese Diego Perez dopo soli 10 minuti di gioco, in seguito ad una pericolosa entrata su Arango. Ciò nonostante sono i padroni di casa a cercare di imporre il loro gioco. Al 13’ il primo tiro in porta è del juventino Caceres, proiettato in una discesa sulla corsia sinistra, ma il suo tiro da fuori area termina alto sopra la traversa. Al 16’ Diego Forlàn tenta di beffare il portiere avversario Vega, direttamente da calcio d’angolo, ma l’estremo difensore è reattivo nel deviare il pallone in angolo. Dopo la prima mezz’ora di gioco, la Celeste non riesce a costruire manovre offensive degne di nota, affidandosi unicamente a diversi calci da fermo conquistati nella metà campo venezuelana. Il tridente d’attacco cerca di animare l’offensiva della Celeste con continui scambi di posizione tra Cavani e Forlàn, ma è poco supportato dal resto della squadra. Ma al 38’ minuto l’equilibrio del match viene spezzato con il vantaggio dell’Uruguay grazie a Diego Fòrlan: l’attaccante interista, servito da Alvaro Pereira con un traversone dalla sinistra, parte sul filo del fuori gioco e, dinanzi al portiere, conclude con un preciso rasoterra, infilando il portiere avversario per il vantaggio dei suoi. Prima della fine del primo tempo è ancora il numero 10 uruguagio a rendersi pericoloso dopo uno scambio con Suàrez, ma in area di rigore viene anticipato da Vizcarrondo.Il primo tempo termina con il vantaggio per i padroni di casa, grazie anche alla sterilità offensiva dei venezuelani, rei di non essersi mai affacciati in maniera pericolosa all’area di rigore avversaria.
La ripresa inizia sulla stessa lunghezza d’onda della prima frazione di gioco, con l’Uruguay a rendersi pericoloso sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti, battuto dal solito Forlàn, ma il portiere Vega effettua due strepitosi interventi: prima sul colpo di testa di Lugano, poi sulla ribattuta di Edison Cavani. Al 67’ i venezuelani si svegliano con un acuto di Rondon che spedisce la palla di poco fuori con un colpo di testa su un cross dal fronte sinistro di gioco di Seijas. Gli ospiti prendono coraggio affacciandosi con più continuità nella metà campo della Celeste. Al 72’ è Arango a sfidare Muslera con un tiro dai 35 metri, ma il portiere del Galatasaray blocca agevolmente. Al 74’ Tabarez e Farìas operano un cambio, inserendo Alvarez Gonzalez e Orozco rispettivamente per Diego Perez e Feltscher. Al 77’ si infortuna il capitano Lugano, dovendo far posto a Coates. All’83’ il Venezuela pareggia i conti grazie alla sua torre Rondon (clicca qui per leggere la scheda per la nostra rubrica talent scout prodotta il 23 Luglio 2011): è ancora l’attaccante del Malaga a sfruttare al meglio un traversone di Arango da posizione defilata, cogliendo di sorpresa i disattenti centrali della retroguardia Celeste. Tabarez così decide di mandare in campo Abreu al posto di Forlàn per sfruttare il gioco aereo per gli ultimi minuti del match, ma il risultato non cambia. Il risultato sa di beffa per i padroni di casa, rei di non aver continuato a creare azioni pericolose anche nella ripresa. Invece le sortite offensive del Venezuela del secondo tempo sono state ripagate con la rete che ha riequilibrato il match. Da sottolineare comunque la prestazione sopra le righe di Edison Cavani, capace non solo di sacrificarsi in fase difensiva, ma anche di rendersi pericoloso durante tutto l’arco del match sebbene giochi nella posizione di attaccante esterno, collocazione tattica diversa da quella solitamente occupata nel Napoli.
Gilberto D’Alessio
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