Diego Godin, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della Coppa del Mondo e della nazionale più importante tra le assenti: l’Italia.
Qui la terza gara la giocate con i padroni di casa...
“Esatto. Per questo bisogna arrivare a quella gara già qualificati o in buona posizione”.
Le faccio alcuni nomi. Vecino.
“Gli ho fatto i complimenti per il gol che ha riportato l’Inter in Champions, con quello che è costato alla società ricostruire la squadra dopo il Triplete. Matias mi sembra fondamentale in questa Inter: oggi guardo a Inter e Milan e penso che manchino loro degli idoli, gente che possa identificare il club, renderlo riconoscibile. Matias in questo senso ha un ottimo profilo, umano e tecnico”.
Hector Cuper.
“Un allenatore con enorme esperienza, fatta di vittorie e sconfitte costruendo squadre con una caratteristica speciale: dure, rocciose, difensivamente ordinate. L’Egitto sarà così”.
E l’Italia? Ha visto le sfide con la Svezia?
“Sì, la seconda gara. La Svezia era convinta di ciò che stava facendo, con le idee chiare. Si sono difesi benissimo, sembravano voi, e hanno colpito al momento giusto. L’Italia è entrata in una fase di frustrazione e ansia e non è riuscita a risalire. Il problema per voi a mio avviso è che avete sempre avuto attaccanti decisivi e oggi, senza voler mancare di rispetto a nessuno, non è la stessa cosa. Non c’è un Baggio, un Inzaghi, un Vieri, un Del Piero, un Totti. Avete ancora grandi difensori, sì, ma in attacco vi mancano quei giocatori che hanno fatto storia e facevano la differenza.”
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