Dopo 95 minuti di attesa è scattata la festa, il traguardo è stato raggiunto ed ora è ufficialmente Prima Divisione. Il gol di Mungo del Chieti a inizio ripresa aveva stoppato i sogni di gloria della Salernitana e dei suoi tifosi. Ma dopo neanche dieci giri di lancette ci ha pensato Di Maira ha ridare entusiasmo a tutto l’ambiente granata. In chiusura di gara sia Chieti che Vigor Lamezia hanno provato a cambiare il punteggio, ma al triplice fischio finale sorride soltanto la Salernitana. La gioia, però, è stata contenuta, tanto in città quanto in provincia. A Salerno una settantina di supporters si sono ritrovati davanti allo stadio Vestuti per salutare definitivamente la Seconda Divisione celebrando la promozione con canti e cori. Più fredda la risposta nel resto delle città, anche se su via Roma e sul lungomare sono state avvistate auto e moto con tanto di bandiere al vento.
È solo l’inizio, anche perché la vera festa ci sarà domenica prossima, all’Arechi, contro il Poggibonsi. C’è da conquistare matematicamente il primo posto e su questo il patron Claudio Lotito è categorico: «La squadra è stata costruita per questo motivo, basti vedere quanto vale economicamente il nostro organico. Ecco perché ora non festeggio, siamo ancora a sette punti dal Pontedera e mancano quattro giornate. Con il Poggibonsi e nelle restanti tre partite voglio il bottino pieno».
In attesa delle certezze anche legate al gradino più alto del podio, Lotito non risparmia i primi complimenti: «Il merito è di tutti quelli che hanno partecipato durante questo percorso, squadra, staff tecnico e società. Tutti abbiamo remato nella stessa direzione. Abbiamo avuto la capacità di costruire tutto, riportando anche la storia al club». La dedica, invece, è tutta per la sua famiglia: «È solo ed esclusivamente per loro, fanno tanti sacrifici e mi vedono davvero in pochissime circostanze». Parole dolci, ma qualche stoccata alla Lotito non poteva mancare. Vittima prediletta la tifoseria salernitana: «Venissero allo stadio domenica a festeggiare, almeno questo lo devono – dichiara il patron – La società, lo staff tecnico e la squadra hanno assoluto bisogno di loro. È vero che a Fondi erano in 1.500, ma continua a esserci una disparità tra i numeri dell’Arechi e quelli in trasferta. Non si può solamente ricevere, bisogna anche dare. Ora, dunque, vedremo come reagirà il pubblico e in base alla loro risposta inizieremo a muoverci in vista della prossima stagione».
Chissà se l’anno prossimo ci sarà ancora Carlo Perrone sulla panchina granata. Non confermato dopo la scalata dalla serie D alla Seconda Divisione, l’allenatore romano è stato richiamato in fretta e furia dopo tre giornate, con la squadra ultima in classifica, e ha saputo traghettare i granata alla seconda promozione consecutiva. «È una grande gioia – dichiara sul sito web ufficiale del club – Sono molto contento per la società, per tutto lo staff e, soprattutto, per i ragazzi che si sino impegnati al massimo sin dal primo giorno». Contento anche il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca: «È una bella soddisfazione che corona un anno di grande impegno e di grande passione da parte della squadra, del tecnico, della società e della tifoseria tutta. A tutti un grazie di cuore. È un traguardo meritato e conquistato con sacrificio poiché nello sport nessuno regala nulla Ci prepariamo a festeggiare all’Arechi questa vittoria godendoci questi momenti di gioia. Siamo pronti con lo stesso entusiasmo e l’identica determinazione a programmare altre grandi vittorie e traguardi sempre più ambiziosi. Forza Salerno e Forza Salernitana».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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