Le immagini hanno già fatto il giro del web mostrando tutto quello che non deve essere una partita di calcio. Il giorno dopo il match-rissa tra Giugliano e Virtus Volla è il momento in cui le forze dell’ordine cercano di far luce sulla domenica di follia di Mugnano ma è anche il momento delle reazioni e delle ricostruzioni di quanto accaduto.
Vittime della vergognosa aggressione sono stati i dirigenti, i giocatori e lo staff del Volla che dopo i momenti di paura provano a dare, per quanto possibile, un filo logico all’accaduto. «Con il Giugliano accade sempre questo. Una parte dei tifosi cercano di intimidire le squadre per non farle vincere – commenta il ds Luigi D’Avino all’uscita del commissariato di Giugliano dove ieri ha reso una deposizione alla polizia – È capitato anche ad altre squadre come Portici e Forio, solo che noi questa volta abbiamo reagito».
Il dirigente vesuviano a Mugnano si trovava nell’epicentro dell’aggressione e ha visto bene la dinamica della rissa: «Eravamo davanti agli spogliatoi quando tre tifosi del Giugliano hanno schiaffeggiato Scippa. La squadra si è gettata in sua difesa e dal quel momento ci siamo visti accerchiati da una cinquantina di persone armate di sedie, mazze e bandiere. Posso solo dire che si è sfiorata la tragedia visto la ferita riportata da Aliyev». Poi alcune sfumature che rendono ancora più inquietante il racconto di D’Avino: «A dire il vero molti puzzavano di alcol e fumo, secondo me non erano pienamente coscienti».
Particolari sconcertanti che danno l’impressione di una recidiva neanche tanto inaspettata da parte di una frangia pericolosa della tifoseria gialloblù.
La posizione ufficiale della società azzurra è invece tutta nelle parole indignate del presidente Lorenzo Urbano: «Ho chiesto ai carabinieri presenti sul campo di chiamare i rinforzi e loro mi hanno risposto che non c’era nessuno che potesse intervenire – racconta il patron sconcertato – Mi dispiace per il mio collega Sestile, lo ringrazio per le sue scuse fatte pubblicamente, ma resto sulla mia posizione: deve ritirare la squadra dal campionato altrimenti ritiro la mia. So bene che gli aggressori non rappresentano la tifoseria del Giugliano ma la società dovrebbe deve dare una lezione a questi teppisti facendo capire che le loro aggressioni portano a delle conseguenze drastiche. In Eccellenza noi presidenti non guadagniamo nulla, lo facciamo solo per passione, se anche questa viene minata dalla violenza allora meglio lasciare», conclude Urbano.
Fonte: Il Mattino.
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