Allo stadio Adriatico di Pescara va in scena il match di qualificazione per i campionati europei di categoria tra l’Italia e la Serbia. Gli azzurrini sono terzi nel girone a 12 punti, in ritardo di una lunghezza proprio sui rivali di questa sera. Capolista del girone è il Belgio a 16 punti che però ha due partite in più. Vincere quindi è la sola soluzione possibile per gli uomini di Di Biagio, schierati con un 4-2-4 ultraoffensivo ma l’inizio è scioccante per gli azzurrini che nel giro di 13′ si trovano sotto di due reti, entrambe siglate da Pešić. La Serbia sfrutta gli errori in difesa di un’Italia in avvio molto contratta e nervosa, all’apparenza mal messa in campo. La reazione c’è e premia gli azzurrini che con orgoglio e fortuna accorciano le distanze al 23′ con Belotti che sfrutta una cattiva respinta di Dmitrović sulla punizione di Biraghi. Il goal rigenera la formazione di Gigi Di Biagio infondendo invece un po’ di paura nei ragazzi di mister Ćurčić che arretrano il proprio baricentro subendo un vero e proprio assedio che sfocia nel pareggio solo allo scadere del primo tempo con goal su rigore ancora di Andrea Belotti. Gli azzurrini sono stati bravi a riprendere in mano le redini del match dopo un brutto inizio in cui la squadra sembrava rimasta nel tunnel degli spogliatoi, da segnalare nella prima frazione di gioco l’ottima prova di Battocchio, spina nel fianco tra le linee serbe, oltre ovviamente il mattatore della serata, Andrea Belotti. Nel secondo tempo la Serbia prova nuovamente a sorprendere gli azzurri con un grande inizio ma è un’altra Italia che crede nella rimonta ed è soprattutto un altro Berardi. L’attaccante classe ’94, apparso nervoso ed evanescente nel primo tempo, sale in cattedra nella ripresa, catechizzato più volte da Di Biagio che ha minacciato più di una volta di sostituirlo, cambia marca e colpisce prima un palo al 64′, poi aggiusta la mira e con la complicità di Dmitrović porta in vantaggio gli azzurrini al 75′ con un tiro potente dal limite dell’area, metafora della reazione rabbiosa dell’Italia che dopo aver sfiorato più volte il vantaggio lo trova con il suo uomo più discusso, ad appena alla seconda presenza con l’Under a causa delle esclusioni dovute al codice etico. Poi, però, è la Serbia a reagire con gli azzurrini un pò alle corde dopo il grande sforzo della rimonta, Čavrić fa correre un brivido a Di Biagio all’85’ quando imbeccato in area di rigore anticipa Bardi in uscita mettendo in mezzo un pallone rasoterra che attraversa tutta l’area di rigore. È l’unico vero pericolo perché la Serbia attacca, sì, ma la formazione italiana si difende con forza e caparbietà riuscendo a portare a casa la vittoria dopo 3 minuti di recupero oltre i 90′, una piccola impresa per gli azzurrini che ribaltano il risultato dopo un avvio molto complicato. La formazione di Di Biagio adesso è padrona del proprio destino e con Cipro il 9 settembre avrà la grande occasione per vincere il girone. Il centrocampista classe ’92 Jacopo Dezi, in comproprietà tra Napoli e Crotone, è rimasto in tribuna a causa di alcuni problemi alla caviglia sinistra che gli impediscono di essere al 100%.
Il tabellino della partita:
FORMAZIONI:
ITALIA U21: Bardi; Zappacosta, Bianchetti, Antei, Biraghi; Berardi, Sturaro, Crisetig, Battocchio; Longo, Belotti; All. L. Di Biagio
SERBIA U21: Dmitrović; Ćosić, Pantić, Petrović, Veljković, Kovačević, Čaušić, Kostić, Brašanac, Pešić, Djurdjevic; All. R. Ćurčić
ARBITRO: Sig. Gözübüyük
RETI: Pešić (SER) 8′ e 13′; Belotti (ITA) 23′ e 45′; Berardi (ITA) 75′
SOSTITUZIONI:
ITALIA U21: Bernardeschi per Longo 65′; Benassi per Berardi all’86’; Sabelli per Battocchio al 90′
SERBIA U21: Milinković-Savić per Brašanac al 19′; Zivković per Djurdjevic al 60′; Čavrić per Kovačevic al 78′
AMMONIZIONI:
ITALIA U21: Berardi 42′; Bernardeschi 69′;
SERBIA U21: Čaušić 70′; Kovačevic 77′; Milinković-Savić 90′
ESPULSIONI:
ITALIA U21:
SERBIA U21:
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