Vai giovane Italia, corri e festeggia sotto la curva. Questa è una grande impresa. In casa del Belgio che l’aveva tramortita a settembre e che aveva vinto quattro partite su quattro, l’Under 21 torna improvvisamente in corsa per il primo posto nel girone e quindi per la qualificazione all’Europeo (e pure all’Olimpiade). Brillanti e grintosi, i nostri giovani hanno giocato un ottimo calcio e anzi avrebbero meritato una vittoria più larga che avrebbe sistemato la differenza reti nelle sfide dirette (andata 1-3). Ma va bene lo stesso, anche per i 600 italiani che – fischi all’inno belga a parte – sono stati commoventi per l’incitamento.
LA MOSSA – E’ stato prima di tutto Di Biagio a cambiare l’Italia. O meglio, ne ha confermato l’intelaiatura rispetto alla vittoria di Cipro ma l’ha modificata rispetto all’andata con il Belgio. Più equilibrata e solida con il 4-4-2 e due centrocampisti centrali sugli esterni, la squadra ha intasato le strade centrali aggredendo l’avversario già con il pressing dei due attaccanti, Belotti e l’esordiente Rozzi.
Il giochino ha funzionato, al di là del gol che è venuto subito da uno schema da calcio d’angolo: perfetto il disegno di Viviani sul vertice opposto dell’area, eccellente la coordinazione di Zappacosta che ha chiamato fuori i difensori e messo la palla in mezzo al volo dove Battocchio (tenuto in gioco da Lukaku) ha appoggiato in porta di testa, come a Rieti.
CRESCITA – In questo caso però il gol non è stato un episodio capitato per caso. L’Italia, che con Viviani in mezzo al campo ha guadagnato molto, ha tenuto sempre a bada il Belgio. Forse Walem, costretto a rinunciare per squalifica alla stella Ferreira-Carrasco, non si aspettava di trovare un’Italia così ferocemente attaccata alla partita. E così ha impiegato parecchio prima di infilarsi in qualche spazio.
Per tutto il primo tempo, anzi, l’influenzato Bardi non ha fatto neppure una parata. I rimpianti semmai erano azzurri per un gol facile facile fallito da Belotti, innescato centralmente da Baselli: era solo davanti a Coosemans, ha tirato piano e male. In precedenza, sempre il portiere belga aveva scacciato una punizione cattivella di Viviani.
RESISTENZA – Tanto era scontento, Walem, che ha fatto due sostituzioni nell’intervallo. Una delle quali, il sedicenne Tielemans, ha riassestato il Belgio a centrocampo. Mentre un acquazzone terribile calava sullo stadio di Genk, la sfida è diventata più equilibrata. Non che l’Italia sia mai andata veramente in crisi, anzi con Fossati e il solito Belotti è andata vicina a chiudere la questione, ma è stato il Belgio a crescere. E se non ci fosse stato Bardi, splendido a chiudere l’accesso a Mpoku, sarebbe arrivato un ingiusto 1-1. Quando ha capito l’aria brutta, Di Biagio ha tolto Rozzi (dentro Molina) per ripiegare su un 4-4-1-1 più protettivo ed è stato premiato anche da questa decisione. Al resto hanno pensato due dei suoi intoccabili, Baselli e Bianchetti, che hanno conservato una vittoria fondamentale. Evviva.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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