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Under 21, Di Biagio: “Stiamo rivivendo l’entusiasmo di Italia ‘90”

''Totti? Un peccato per la Roma e per i suoi tifosi''

La grande paura, poi il trionfo. L’Italia Under 21 non poteva cominciare meglio il suo Europeo: il 3-1 alla Spagna dà grande fiducia ma è già tempo di girare pagina. Domani a Bologna arriva la Polonia, capolista del Gruppo A insieme agli Azzurrini e pronta a giocarsi le sue carte con la leggerezza dell’outsider. “Sarà una gara totalmente diversa”, ha detto il ct Luigi Di Biagio alla vigilia. “Affronteremo una squadra che sa difendere molto bene e che sa ripartire forte come ha dimostrato contro il Belgio. La mia filosofia è cambiare quando serve: penso che ci saranno tre giocatori che non sono partiti dall’inizio contro la Spagna”.

Anche perché il bollettino infortuni non è dei migliori, in casa Italia. “Dovrei rispondere più domani mattina”, spiega Di Biagio. “Per Calabresi, Bonifazi, Zaniolo, Kean e Dimarco gli acciacchi ci sono e dovremo valutarli attentamente nelle prossime 30 ore”. Poi un commento sull’errore da non commettere. “Il pericolo più grande è quello di sentirsi bravi. Abbiamo dimostrato di avere valori importanti e di saper uscire dalle difficoltà in maniera incredibile. Però se crediamo che sarà una partita semplice ci sbagliamo, non dobbiamo perdere la cattiveria che abbiamo dimostrato contro la Spagna”.

Presente al fianco del ct anche Gianluca Mancini“No, non c’è il rischio di sottovalutare la Polonia”, assicura il difensore. “Conosciamo il valore di questa partita e di questo torneo: dopo la Spagna ci siamo detti che la partita più importante è quella di domani per dare continuità al debutto. Agli spagnoli non è piaciuto il nostro atteggiamento in campo? Loro stavano sempre con il sedere a terra, ma abbiamo solo giocato con la giusta intensità. Meglio così, che si lamentino loro e che abbiamo vinto noi”.

Per Mancini, dopo la Champions raggiunta con l’Atalanta il sogno dell’Europeo in casa con la Nazionale Under 21. Vengono i brividi a pensare da dov’è partito.“La maglia azzurra è solo un motivo d’orgoglio e di trasporto per tutti quelli che ci seguono. Quindi nessuna pressione”, continua Mancini. “Facciamo il mestiere più bello del mondo indossando il colore più bello del mondo. Io personalmente sono contentissimo, tanti anni fa non pensavo di arrivare fin qui con l’U21. Qualcosa che si vive con il presente e che deriva dai sacrifici che tanti di noi fanno”.

Il difensore racconta poi della posizione in campo sperimentata in Nazionale maggiore. “Il terzino destro nell’Italia è un ruolo un po’ ‘finto’ perché mister Mancini quando vado a impostare mi chiede di fare il terzo di difesa, quando difendo di fare invece il terzino. Non nascondo di aver trovato delle difficoltà ma mi sono trovato bene. E senza dubbio è un ruolo che posso fare anche in U21, se mister Di Biagio me lo chiede”.

Il ct riprende dunque dalla vittoria del debutto, facendo eco alle parole del numero 13. “Le lamentele della Spagna sono state una caduta di stile, non appartengono alla loro tradizione e non capisco perché abbiano avuto queste reazioni. La nostra è stata una partita normalissima. Ho detto che Italia-Spagna è stata un sedicesimo: domani sarà un ottavo, perché in caso di non vittoria le cose si potrebbero complicare. Abbiamo tutto da dimostrare ma non ho dubbi, vedo lo sguardo dei miei ragazzi e il loro modo di allenarsi e di ascoltarmi. Platini no comment”.

Con la spinta in più del Dall’Ara e di tutto il paese: i dati di ascolti di domenica hanno superato quelli di Italia-Bosnia. “La percezione è quella che c’è tanto entusiasmo, l’amore della gente nei nostri confronti è incredibile”, sorride Di Biagio. “Stiamo un po’ rivivendo Italia 90: tutti hanno voglia di festeggiare e di gioire, noi dobbiamo sfruttare questo momento. Vedere una cosa come quella di domenica mi ha lasciato esterrefatto. Bello, sensazioni positive”.

Poi conclude sul caso Totti, suo vecchio compagno in giallorosso. “Un’idea ce l’ho e ne ho già parlato con Francesco. Da fuori sembra che vogliano farsi del male, non capisco perché succedano queste cose. Mi viene difficile da credere perché negli ultimi mesi Totti lo vedevo coinvolto, pensava agli allenatori da contattare, lo vedevo presente e diverso. Avevo la sensazione che fosse pronto per un certo tipo di percorso. Un peccato per la Roma e per i suoi tifosi”.

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