Il feeling fra il Torino e il “Beppe Viola” – allora soltanto Torneo Città di Arco – nasce a metà degli anni Settanta, nella memorabile stagione dello scudetto firmato Gigi Radice. Secondo classificato nel 1990 (dietro alla Fiorentina), nel 1996 (dopo la Juventus) e nel 2011 (battuto dall’Inter), il Torino ha vinto il “Città di Arco” nel 1993 davanti a Juventus e Milan e lo scorso anno battendo in finale il Bologna grazie a un rigore di Moreo. “Esperienza indimenticabile. Oltre agli emozionanti successi all’ultimo minuto in semifinale e in finale, è stato molto gratificante vincere il girone eliminatorio con il Milan, una delle squadre favorite per la vittoria finale“, ricorda Sesia.
Alcuni dei protagonisti del successo al Trofeo Beppe Viola 2018 e della cavalcata fino alle semifinali del Campionato italiano U17 A-B, come Enrici, Moreo, Bonavoglia, Trombini e D’Ambrosio, sono approdati direttamente alla Primavera di Coppitelli. Fra gli atleti più brillanti in questa fase della stagione c’è invece Daniele Favale, trascorsi nell’U14 della Juventus e nell’U15 della Pro Vercelli, prima dell’approdo in granata, in prestito, nell’U16 lo scorso gennaio. I due rigori con Spezia (2-2) e Livorno (1-2), decisivi per il pareggio, e le reti su azione con Sampdoria (2-2), Carpi (3-0) e Cremonese (1-3, in gol anche Pane e Peirano) hanno pesato sulla classifica del Toro.
I cinque risultati utili consecutivi hanno riportato i “torelli” granata a ridosso delle primissime, dopo un avvio di stagione in salita contrassegnato dalle sconfitte con Fiorentina (3-0) e Juventus (1-2). “L’anno scorso siamo stati squadra da subito, dal punto di vista caratteriale, tanto che in campionato abbiamo vinto il girone e raggiunto le semifinali. Quest’anno, per me il terzo alla guida della squadra under 17 del Torino, siamo partiti un po’ a handicap per varie ragioni, ora stiamo cercando e pian piano trovando una fisionomia di gioco, che ci fa ben sperare per il futuro“, aggiunge Sesia.
Volti noti per gli appassionati del Trofeo Beppe Viola sono invece quelli dei difensori Christian Celesia e Diego Paolo Morra Bean e del centrocampista Massimo Tesio, parte della spedizione granata ad Arco nel 2017, dove atleti, dirigenti e staff tecnico “capitanato” da mister Sesia hanno dato il loro contributo al laboratorio di idee, progetti e opinioni “Calcerò” sul tema dei vivai. “La non qualificazione dell’Italia ai Mondiali ha fatto emergere la necessità di ripartire dai settori giovanili professionistici e nazionali. Siamo ancora all’inizio – conclude Sesia – ma la volontà della federazione e delle società è quella di investire sulla valorizzazione del prodotto dal basso. Ritengo che anche la nascita delle seconde squadre di club professionistici possa aiutare a far emergere qualche talento in prospettiva Nazionale A“.
A proposito di talenti, poi sbocciati, nella “Hall of fame” del Trofeo Beppe Viola spiccano, in maglia granata, Fabio Quagliarella (miglior cannoniere assoluto della serie A ancora in attività) nel 2000, il vicecampione del mondo Dino Baggio (nel 1988) e l’evergreen clivense del gol Sergio Pellissier (’95), Federico Balzaretti, Emanuele Calaiò e Benny Carbone (’98).
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