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Una vittoria sofferta, ma mai in pericolo

Il commento alla 2a giornata di Serie A da parte di Mario Sconcerti

Comincia ad allungarsi l’ombra di Zeman sul campionato, la sua Roma è perfetta anche quando esce De Rossi e il centrocampo diventa Florenzi-Tachsidis-Marquinho, cioè francamente sconosciuto, una riserva dello scorso anno e due ragazzi che erano in B. La Roma gioca a un ritmo-palla che l’Inter non conosce. Totti è meglio di Sneijder, Osvaldo non ha paragoni con nessun altro in campo, in più l’Inter è storta, messa male. Pereira è un esterno ma viene messo a centrocampo accanto a Guarin e Cambiasso, due che nascondono bene con il palleggio i problemi che hanno sulla corsa. Non fanno un reparto. Fin dall’inizio la differenza è stata tanta. La Roma è una squadra studiata, completa anche nella sua gioventù. L’Inter deve ancora vincere una partita ufficiale a San Siro, due sconfitte e un pareggio compresa l’Europa League. Non sono messaggi da poco, indicano che quando la squadra deve fare gioco, non ne ha i mezzi. Molto bella la Juve di Udine. Veloce, di personalità, è cresciuta ancora come sicurezza e geometria, una vera grande squadra. Avrebbe vinto comunque, ma l’errore dell’arbitro è stato netto, Brkic non ha fatto niente a Giovinco, forse c’era il rigore ma non la condanna a giocare in dieci. Cresce molto Giovinco, ricomincia a segnare e dribbla con facilità.Migliorano Vidal e Marchisio, si conferma Vucinic. È una Juve completa. Le restano accanto solo Napoli e Lazio. Non è un caso che in testa ci siano solo squadre che hanno cambiato poco, più la Samp che paga il punto di penalizzazione. Tanti i rigori, tantissimi quelli sbagliati, molti quelli fischiati generosamente. Ve ne parlerà Casarin, a me spetta notare che moltiplicando gli arbitri, si moltiplicano anche le decisioni. Questa è la vera novità della stagione, la piccola anarchia organizzata che si verifica in area. Otto volte su dieci il rigore è un’opinione. Per adesso sono aumentati gli interventi, non le verità. Il Napoli ha sofferto contro la Fiorentina, ma senza rischiare mai di perdere. Anche questo è importante. Sono partite che un anno fa non avrebbe vinto, adesso ci sono più uomini e forse più fortuna. La squadra è compiuta, deve ora trovare un valore aggiunto che le regali una quindicina di punti rispetto alle ultime due stagioni. Forse Insigne, forse Pandev. Non Cavani che i suoi gol li ha sempre segnati. In questo momento sono Mazzarri e Zeman gli avversari di Conte. Segnano i giovani, da Jovetic a Florenzi, si confermano ipotesi di novità che stanno pesando. Ora solita pausa di inizio settembre, poi il campionato vero con l’autunno. Ma il segno della Juve è diventato subito evidente.

Fonte: Mario Sconcerti per Il Corriere della sera

La Redazione

M.V.

 

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