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Una storia incredibile. Insigne cacciato dal suo stadio

Antonio Ottaiano: "La decisione di Russo è inconcepibile"

Clamoroso allo Ianniello: Lorenzo Insigne cacciato via dal campo. Dallo stadio comunale della sua città, Frattamaggiore, perché sprovvisto dell’autorizzazione del sindaco ad allenarsi. Una trovata divertente alla Orson Welles? Per niente: una storia vera, molto italiana, andata in scena ieri nel piccolo comune alle porte di Napoli che, il 4 settembre, era stato tappezzato dai manifesti di congratulazioni dedicati proprio a lui, allo splendido talento del Napoli e della Nazionale, dopo la prima convocazione di Prandelli. Manifesti voluti dal sindaco Francesco Russo: la stessa persona che ieri gli ha ricordato quanto, in fondo, un’autorizzazione sia sempre utile in ogni campo. Soprattutto se è quello della tua città.

I FATTI – E allora, cronaca di una storia paradossale e destinata a fare il giro dei media di tutto il globo (con tanto di risatine in sottofondo): Insigne, titolare di una tabella di lavoro personalizzata come tutti gli altri giocatori del Napoli, si reca allo stadio Ianniello, a pochi passi da casa, per riprendere il ritmo dopo le vacanze di Natale. Proprio come aveva già fatto d’estate. In campo, a trottare, ci sono lo staff e i giocatori della Frattese, la squadra locale, con in testa il d.s. Marco De Simone, ex calciatore del Napoli: saluti, abbracci e buon lavoro a te. Tutto normale. Il ragazzo comincia a correre, ma il custode lo richiama: «C’è il sindaco al telefono» . Lorenzo si ferma e ascolta: «Senza la mia autorizzazione non puoi utilizzare il campo» , gli dice Russo. «Vado via» . No sindaco, no party.
LO STUPORE – Incredibile ma vero: non è su Scherzi a Parte, Lorenzo. E anzi, tra lo stupore generale fa doccia, fagotto e se ne torna a casa. E pensare che Russo, gonfio e tronfio ai microfoni delle radio locali e della Rai, lo ha definito a più riprese: «Un orgoglio per la città» . E anche un grande spot naturale, verrebbe da dire, essendo il talento dorato del momento insieme con El Shaarawy e Verratti, nonché un giocatore napoletano del Napoli. Anzi, un frattese del Napoli e dell’Italia. «Frattamaggiore non aveva mai avuto un concittadino in Nazionale. Tra l’altro di 21 anni» , disse ancora il radio-sindaco dopo la convocazione di Prandelli. Molto amaro il commento del manager di Lorenzo, Antonio Ottaiano: «La decisione di Russo è incomprensibile: è inspiegabile che a un alfiere sportivo della città nel mondo sia negato l’accesso allo stadio» .
VERSIONE ISTITUZIONALE – Il primo cittadino, dal canto suo, replica all’Ansa: «L’estate scorsa autorizzai Lorenzo a usare lo stadio, ovviamente gratis, mentre i cittadini devono pagare una quota. Il custode ha fatto il suo dovere: quando s’è presentato Insigne, in mancanza del permesso mi ha chiamato. A Lorenzo ho ripetuto che l’avrei autorizzato verbalmente, ma ha preferito andare via. Se è così suscettibile gli chiedo scusa, ma un campione deve rendersi conto che esistono regole da rispettare, specie quando si gestiscono impianti della collettività» . Conclusione: da oggi Insigne si allenerà su un campetto amatoriale di Frattamaggiore. Riflessione: caccerebbero mai Cavani dallo stadio comunale della sua Salto?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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