Vola. Vola in alto, più su. Che bello vedere il Napoli al secondo posto in classifica e assistere alla caduta di stile della Juventus. Non poteva esserci week end migliore per i tifosi partenopei. Dopo lo spettacolo vergognoso di Conte e Marotta di sabato sera allo Stadium, la squadra di Mazzarri ha risposto sul campo vincendo onestamente in casa di un Parma che, fino a ieri alle 15, era l’unica formazione della serie A ad essere imbattuta tra le proprie mura. Gli azzurri hanno avuto il loro bel da fare per battere Donadoni e soci, ma alla fine hanno incassato tre punti pesanti che gli consentono di portarsi nuovamente a -3 dalla Vecchia Signora. Un’avversaria che non ha niente più di Signora. La Juve ha perso il suo appeal e la speranza è che possa perdere anche il campionato. Un club che ha un allenatore e un direttore sportivo che vanno oltre ogni limite per un rigore (che non c’era) negato deve fare mea culpa e ammettere che quello che è successo nella sfida col Genoa è stato un autogol non da poco. Le staffe si possono perdere ma non in quel modo. Addirittura quel “buono cattivo” di Marotta ha tirato in ballo le origini dell’arbitro Guida per gettare benzina sul fuoco. «Uno di Torre Annunziata non può arbitrare la Juve», ha detto. Adesso manca solo che decida lui le designazioni. Qualche giorno fa c’è stato il decennale della morte di Gianni Agnelli. Se incredibilmente l’Avvocato si svegliasse e vedesse cosa è accaduto in Juventus-Genoa prenderebbe per le orecchie il nipotino Andrea e lo metterebbe alla porta. «Ma chi hai portato alla Juve?», gli chiederebbe. Un allenatore che si inventa delle frasi dette dal direttore di gara per giustificare la sua becera reazione e un dirigente che non ha alcun senso della sportività devono assolutamente essere puniti. Ma con una squalifica esemplare. Non ci sono alibi che tengano, Tosel deve usare la mano pesante altrimenti c’è qualcosa che non va. Veniamo finalmente al calcio giocato. Che è ciò che interessa. Il Napoli ha dimostrato ancora una volta di poter pensare seriamente a “quella cosa” lì. Vincere su un campo ancora vergine fino a ieri e contro un’avversaria di tutto rispetto significa che ci sono le premesse per tentare la rincorsa al massimo obiettivo della serie A. Un Cavani così forte deve essere sfruttato ai massimi livelli. Il Matador ha messo un nuovo sigillo su una partita che sembrava ormai andare sui binari del pareggio vista la reazione del Parma. Quando in campo, però, c’è un campione come lui non si sa mai come va a finire. E non a caso, quando Insigne l’ha lanciato meravigliosamente dalle parti di Mirante il grande Edi non si è fatto pregare più di tanto e ha piazzato la zampata vincente che è valsa i tre punti. Tre punti d’oro che portano anche la firma di Hamsik. Marekiaro continua ad essere fondamentale e quando non confeziona gli assist si diverte segnando. Mazzarri, che odia l’etichetta di anti-Juventus, non ha potuto evitare di ammettere che il suo Napoli è maturo per il grande salto. Naturalmente si è esaltato poco perché conosce la piazza. Ormai vive da quattro anni le emozioni e azzurre e quindi sa che adesso deve isolare i suoi da qualsiasi esaltazione ambientale. Non a caso ha ammesso che, viste le squalifiche di Campagnaro e Britos, sta già pensando alla difficile sfida col Catania di sabato prossimo.
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro