I campionati si vincono quando prendi pochi gol e hai un bomber fortissimo. Ma se manca una panchina all’altezza della situazione diventa difficile poter competere per lo scudetto. In passato Mazzarri si è sempre lamentato di non avere delle riserve di lusso. Sono sempre venuti meno i presupposti per poter competere a certi livelli poiché a gennaio si è lavorato poco. Stavolta De Laurentiis non si è fatto pregare più di tanto e ha accontentato il suo allenatore. Per capire come il Napoli sia forte anche fuori dal campo è bastato vedere il riscaldamento di alcuni elementi durante la partita di sabato con il Catania. A “prepararsi” c’erano Armero (nazionale colombiano), Inler (nazionale svizzero), Rolando (nazionale portoghese) ed Insigne (nazionale italiano). Considerato poi che non erano disponibili Campagnaro (nazionale argentino), Britos e Maggio (uomo di Prandelli) allora ci si rende conto di come la squadra azzurra sia diventata completa in tutti i ruoli. È finito il tempo in cui chi arrivava voleva giocare a tutti i costi. In caso contrario andavano a parlare con Mazzarri che gli mostrava la porta: «La, se volete, si esce», affermava il maremmano. Ed è così che sono partiti Ruiz, Sosa, Cigarini, Denis e ultimamente anche Fernandez. Oggi, invece, nessuno si permette di andare contro il volere del sor Walter. Qualche perplessità ce l’aveva Dzemaili ma poi si è reso conto che in un grande club si può andare anche in panchina. I quattro elementi in entrata sicuramente torneranno utili nelle sfide d’Europa League. Più si va avanti e più si sprecano energie in campo internazionale ed è per questo che Mazzarri, pur non snobbando la competizione, vuole preservarsi i cosiddetti titolari per il campionato mandando in campo le seconde linee di lusso il giovedì. Le alternative sono valide, non dovrebbero deludere le attese. Anche se va messo in conto il fatto che quando si hanno pochi minuti nelle gambe diventa davvero difficile tenere testa all’avversario di lusso. Si rischia di andare in campo e fare le figuracce. Il tecnico azzurro, però, sa come ovviare: assieme ai panchinari, infatti, farà giocare alcuni pezzi pregiati che hanno la forza di recuperare in fretta rispetto agli altri. In questo mese di febbraio non si può sbagliare in campionato ma c’è in programma la doppia sfida con il Victoria Plzen. Il 14 e il 21 ci saranno gli incontri di andata e ritorno con i cechi. Se proprio si vuole arrivare agli ottavi d’Europa League servono due prove eccelse, soprattutto la prima al San Paolo. L’attesa maggiore c’è per Rolando. Il portoghese ha vinto il trofeo internazionale proprio l’anno passato ma i napoletani lo vorrebbero vedere all’opera anche in campionato. Nei momenti di difficoltà servirà come il pane la sua esperienza. Così come quella di Calaiò che ancora deve esordire da quando è arrivato. Si è accomodato in panchina senza mai battere ciglio. Mazzarri gli ha assicurato che ci sarà spazio anche per lui. In serie A diventa difficile vederlo all’opera vista la concorrenza ma in Coppa Uefa il posto da titolare la davanti sarà il suo. La speranza è che possa fare meglio di Vargas che oltre alla tripletta all’Aik Solna non ha fatto più niente. C’è pure Armero che scalpita per giocare titolare. Rispetto agli altri due ha avuto la possibilità di entrare due volte a partita in corso e ha festeggiato le vittorie con Parma e Catania. Il colombiano, però, non vuole essere un panchinaro a vita, è deciso più che mai a prendersi un posto da titolare nel Napoli che lotta per lo scudetto.
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
La Redazione
M.V.
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