Un virus uccide l’erba del San Paolo. Inaridita dagli attacchi di un fungo parassita, che si è sviluppato a causa dell’elevata umidità sul terreno di gioco provocata dal clima equatoriale degli ultimi mesi. Solo una disinfestazione, con potenti pestici i, può salvare il prato dell’impianto sportivo di Fuorigrotta e l’inizio del campionato di serie A del Napoli. Perchè sarà una corsa contro il tempo la sfida che il club di De Laurentiis dovrà affidare a una ditta florovivaistica specializzata, che avrà il mandato di rianimare le zolle dello stadio. L’allarme è scattato al termine dell’amichevole, di domenica sera, contro l’Olympiakos. Con i ventidue atleti in campo costretti a giochi di equilibrismo per restare in piedi, evitando così figuracce nei passaggi e nelle conclusioni in porta, mentre sul rettangolo di gara spariva l’erba per far posto a sabbia e terriccio. Il prato del San Paolo, col passare dei minuti, si è trasformato in un campetto arido di periferia. E Mazzarri, più che preoccupato al termine del match, ha subito chiesto lumi ai suoi collaboratori, ricevendo ampie garanzie dai dirigenti del club azzurro: «Così non si può giocare — ha detto il tecnico toscano—ma mi hanno assicurato che ci sarà subito un intervento e per la prima di campionato non ci dovrebbero essere problemi».
Meno di due settimane a Napoli- Fiorentina, il 2 settembre, e un nemico microscopico da abbattere. Con almeno due interventi a base di funghicida, intervallati da un periodo durante il quale sarà necessario far arieggare il campo. «Ho saputo della presenza di un virus che ha colpito l’erba del San Paolo e siamo in stretto contatto col Napoli per capire l’evoluzione del problema—assicura l’assessora allo Sport del Comune, Pina Tommasielli — serve un trattamento speciale che la società azzurra, responsabile della manutenzione del prato, avvierà immediatamente».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
C.T.
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