I rossoneri partono fortissimo, con un colpo di testa di Ibrahimovic – forse un po’ pretenzioso, dal limite dell’area – e poi con un destro dalla distanza per Kessie che sibila a pochi centimetri dal palo. La Juventus è come un pugile che cerca di difendere alla bell’e meglio, per esplorare con un paio di sortite la retroguardia avversaria. Così Buffon deve fare gli straordinari su Rebic, due volte, una su Calabria. La pressione è molto simile a quella subita dall’Inter domenica sera.
IBRA SALTA IL RITORNO – Per effetto di una manata su De Ligt, lo svedese viene ammonito. Può essere un fattore perché, come nel weekend, la squadra sembra a suo agio con le sue sponde e la sua presenza che rivitalizza anche la catena di sinistra, tra Hernandez e Rebic, mentre è possibile accusare Calhanoglu di eccessiva piaggeria quando potrebbe concludere di destro e preferisce appoggiarsi su Ibra. È il sintomo della sicurezza infusa nei propri compagni.
SOLO CUADRADO – Il primo tiro in porta arriva così al trentacinquesimo, quando il colombiano scarica da fuori, con Donnarumma che deve compiere un intervento non semplice. Poco dopo il Milan si arrabbia per il giallo a Theo Hernandez, anche lui diffidato e che salterà il ritorno, esattamente come Ibrahimovic. Check del Var, infine, per una gomitata di Kessie sempre su Cuadrado. Il primo tempo, sostanzialmente, termina qui.
VANTAGGIO MERITATO – La seconda frazione ricomincia con la quarta innestata, da parte dei rossoneri, perché Rebic si presenta davanti a Buffon che, però, è bravo a chiudergli lo specchio. Ancora il portiere bianconero deve mettere una pezza su un diagonale di Ibrahimovic e un tiro dalla distanza di Theo Hernandez che viene deviato dalla mischia. La pressione porta all’1-0, forse un po’ rocambolesco: cross morbido di Castillejo che vorrebbe pescare Ibra, invece raggiunge un Rebic che è dimenticato colpevolmente da De Sciglio. Il croato sbuccia il pallone ma manda all’angolino, con Buffon che stavolta non spinge come dovrebbe.
IN DIECI – Il Milan riesce a gestire la partita e sembra non soffrire troppo, al di là di qualche sortita dalla distanza e un fallo di Rebic su Cuadrado che viene analizzato dal Var (con il rossonero probabilmente graziato). Però a venti dalla fine qualcosa cambia perché Hernandez, già ammonito, decide di entrare duramente su Dybala. Giallo sacrosanto, ma è il secondo, con il francese che deve andare sotto la doccia anticipatamente. Pioli corre ai ripari, inserendo Laxalt prima e Saelemaekers poi.
PARI CON VAR – Così la partita arriva al novantesimo, quando un cross dalla destra arriva a Cristiano Ronaldo che, in rovesciata, manda verso la porta di Donnarumma. Sulla traiettoria c’è Calabria che, girato, intercetta il pallone con una mano. Dapprima l’arbitro non concede il rigore, poi il Var richiama Valeri che va a rivederlo, concedendo poi la massima punizione. Dal dischetto CR7 spedisce centralmente, con Donnarumma che si tuffa alla propria sinistra, per l’1-1 finale.
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