Un altro Napoli. Diverso e persino nuovo perché andranno in campo dall’inizio anche Rosati, Vargas e Britos: il portiere che vive all’ombra di De Sanctis, il cileno ultimo arrivato e il mancino che sino ad oggi non s’è visto mai. Mentre Donadel, perduto in precampionato e finalmente ritrovato pure lui, comincerà dalla panchina e poi chissà. Tre debutti certi e un quarto assai probabile, dunque, in questo Napoli che per la sua prima nella coppa nazionale cambia, sì, parecchio, ma non rinuncia a quell’asse difesa-centrocampo-attacco che porta i nomi di Cannavaro, Inler e Dossena, Hamsik e Cavani. Largo al turn over, insomma, ma stavolta con giudizio. Perché il Napoli a questa coppa Italia guarda con interesse. Perché pensa ad essa come ad un possibile obiettivo. Perché no, come al primo trofeo dell’era De Laurentiis da mettere in una bacheca giovane, certo, ma ancora tristemente vuota.
MODULO COLLAUDATO -E allora, approfittando anche della “presenza” del Cesena alle prese con troppe preoccupazioni in campionato per lasciarsi affascinare o distrarre dalla Coppa Italia (degli undici scesi in campo nell’ultima gara contro l’Udinese Arrigoni ne tira fuori addirittura dieci e dà spazio a un paio di Primavera), Mazzarri mischia vecchio e nuovo per passare il turno. Ed offre un mucchio di novità. Curiosità. Buoni motivi per rendere più intrigante la partita. Il tutto, sia chiaro, senza tradire quel suo disegno tattico consolidato e anche vincente. Insomma, sembra dire l’allenatore ai suoi: chi per un motivo oppure un altro arriva solo adesso, faccia in fretta ad adeguarsi, ad imparare quei movimenti che tutti gli altri ormai mandano a memoria. Così sarà per Britos, il quale tornato in pace col suo piede fratturato, non nasconde l’emozione per questo debutto che per lui sa di liberazione, dopo quasi cinque mesi di cure e allenamenti solitari. Ecco, dunque, il difensore di sinistra sistemarsi in riga con Cannavaro e Fernandez, che a destra dà il cambio a Campagnaro. Difesa inedita, dunque. Appena appena sperimentata in allenamento e occhi puntati sull’ex bolognese d’ora in poi primo concorrente di Sasà Aronica, il quale sino ad oggi in quel ruolo se l’è cavata egregiamente. Niente rivoluzioni, ma solo affidabili avvicendamenti, invece, a centrocampo. Dove Zuniga prende il posto di Maggio rigiocando sul suo lato naturale e dove, al centro, con Gargano neppure convocato per fargli tirare un poco il fiato, torna il tandem svizzero Dzemaili-Inler. E torna, c’è da giurarci, con l’intenzione di cancellare le perplessità di chi giudica troppo uguale e troppo posapiano il loro passo.
L’ATTESA PER VARGAS -I riflettori azzurri, però, c’è poco da fare, stasera saranno puntati soprattutto sull’attacco. Su una prima linea senza il Pocho (in via di guarigione) e almeno in avvio privo anche del miglior Pandev degli ultimi tempi. Ma c’è una ragione: seppure appena arrivato, visto e presentato, stasera tocca a Vargas. E così, questa, inevitabilmente, diventa la sua notte. La notte di Edu, che Mazzarri ieri ha provato sia sulla destra, che è la posizione per lui più naturale, sia da prima punta. Mai statica, però. A Vargas, insomma, dopo averne studiato a Palermo i movimenti, toccherà fare più il Pandev che il Lavezzi. Cosicché lui e Cavani si scambieranno spesso ruolo e posizione; mentre Hamsik se ne starà più sulla sinistra, dove se la vedrà con Marco Vesi, debuttante ventenne del Cesena. Cinque, oltre a Lavezzi infortunato, gli azzurri che Mazzarri non ha neppure convocato per stasera: De Sanctis, Campagnaro, Gargano, Lucarelli e Santana. Quest’ultimo per questioni di mercato. L’argentino – sette presenze in campionato e tre in Champions in questo segmento di stagione in maglia azzurra – potrebbe infatti accasarsi altrove. Proprio a Cesena, in uno scambio con Candreva, che è in comproprietà tra il Cesena e l’Udinese e che almeno in avvio stasera non sarà della partita. Ieri, intanto, un altro addio. Il Napoli, infatti, ha ceduto Mascara al Novara a titolo definitivo. L’attaccante lascia la maglia azzurra dopo un anno esatto con uno score di 25 presenze (tra campionato e coppe) e 4 gol. Mascara a Novara ritrova Rinaudo, ceduto però soltanto in prestito.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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