Undici uomini azzurri in campo, circa 15.000, sempre azzurri (più o meno) sugli spalti: una brutta cornice di pubblico e un primo tempo forse per tale motivo senza nessuna gioia per Callejon, Mertens e compagnia, impacciati, indolenti, quasi indesiderati.
Statisticamente, e i numeri si sa, contano, sono stati appena quattro palloni nell’area dello Shakhtar: il Napoli ha inoltre effettuato appena 3 tiri nel primo tempo, stabiliendo i propri due record negativi stagionali.
Poi l’intervallo, e tra una faccia e l’altra di Giano, probabilmente si è messo in mezzo Sarri: lui, insieme al resto dei miti che accompagnano il Napoli in questa stagione, da Reina, ad Allan, da Mertens a Koulibaly, hanno cambiato il corso della gara.
E così prima Insigne, dunque Zielinski ed infine un Mertens a secco, prima del goal contro lo Shakhtar, da un mese, hanno segnato il 3-0 che permette di guardare avanti con ritrovata fiducia, di speranza nel City e di consapevolezza nei propri mezzi.
Dopo le due facce del San Paolo, i due volti della Champions League partenopea 2017/2018: uno guarda al passato con dispiacere, osservando la sconfitta contro lo Shakhtar nella gara d’andata e le due contro il Manchester City, l’altro osserva il futuro condizionato dal primo, consapevole però di avere ancora una speranza. E per ora tanto basta.
Fonte: goal.com
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