Vittoria larga, tonificante per il morale e provvidenziale per tenere viva la rincorsa al secondo posto occupato dalla Roma. Nono colpo in trasferta, uguagliato il record storico, il Napoli torna a stellare contro un Catania fin troppo arrendevole e ormai già rassegnato alla retrocessione in B. Un successo che restituisce energie agli azzurri alla vigilia del big match contro la Juventus, successo che al Massimino mancava da ben dodici anni, quattro sconfitte e tre pareggi negli ultimi sette precedenti e prima vittoria in serie A. Gli azzurri liquidano agevolmente la pratica al Massimino e si riportano a meno sei dalla Roma. Quattro gol nel primo tempo. Il Napoli parte convinto e trova un’ampia collaborazione nell’atteggiamento poco aggressivo del Catania. Alla squadra di Rafa, tornata in maglia gialla, funzionano nuovamente le giocate offensive palla a terra ma la difesa di Maran in più di un’occasione è inguardabile. Sulle azioni dei primi due gol l’abilità del Napoli nelle giocate d’attacco è pari all’ingenuità del Catania nelle chiusure difensive. Il risultato lo sblocca Zapata (16′ pt), schierato titolare al posto di Higuain: Hamsik allarga a Callejon, cross basso, l’attaccante colombiano segna in scivolata a un passo dalla porta. Il raddoppio è di Callejon: elegante cambio di gioco di Hamsik, palla filtrante con l’esterno di Insigne, Andujar in uscita travolge Legrottaglie, il rimpallo finisce sui piedi dell’attaccante spagnolo che segna a porta vuota (24′ pt). Il terzo gol di Henrique (39′ pt) è un vero e proprio spot per il calcio: Hamsik allarga e da posizione impossibile il brasiliano con un destro forte e preciso infila il pallone nell’incrocio dei pali opposto. Il poker è di Zapata al 43′, Callejon libera il colombiano davanti al portiere: tiro preciso, imprendibile per Andujar. Napoli devastante in attacco e con una percentuale realizzativa altissima, completamente mutato il trend negativo dei match contro Porto e Fiorentina. Catania ormai rassegnato alla retrocessione, eppure con il risultato ancora in equilibrio il Napoli si complica un po’ la vita in difesa concedendo almeno due occasioni molto limpide alla formazione di Maran. Da un passaggio sbagliato di Britos c’è un break centrale di Lodi, Reina ferma in uscita Barrientos, la palla scivola dalle parti di Keko, il suo tiro è salvato da Reveillere poco oltre la linea di porta (11′ st). Lo stesso Keko al 24′ si libera in dribbling di Insigne e colpisce la traversa. Due fiammate catanesi in un primo tempo completamente gestito dal Napoli. Benitez fa rifiatare Higuain, Albiol e Inler e schiera Zapata, Dzemaili e Britos. E il colombiano titolare per la terza volta in questa stagione stavolta non si lascia sfuggire l’occasione e segna una doppietta. Tra le note liete la vitalità di Hamsik, lo slovacco che rimanda ancora l’appuntamento con il gol ma è molto più incisivo ed entra in quasi tutte le azioni più pericolose sfruttando al meglio la libertà che gli viene concessa. Partita archiviata nei primi 45 minuti. A inizio ripresa la contestazione dei tifosi catanesi è ancora più pesante, fischiato soprattutto Andujar, il portiere già acquistato dal Napoli per la prossima stagione. Il Catania segna con Monzon (7′ st) e Gyomber (30′ st) accorcia ulteriormente con un gol di testa ma la partita è comunque già chiusa. Cancellate le ultime delusioni del Napoli, parte lo sprint Champions per le ultime otto giornate. Primo appuntamento, il più atteso, con la Juve.
Fonte: Il Mattino
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