NAPOLI – Inadeguato ormai alle ambizioni del club, lo stadio San Paolo, teatro di rappresentazioni memorabili durante l’era Maradona, s’appresta a tagliare un altro traguardo significativo: un milione di presenze stagionali tra campionato, coppe europee e coppa Italia. Tanti ne conterà domani sera il Napoli di Benitez, esibitosi già ventitré volte a Fuorigrotta da agosto ad oggi. Con la Juve sarà la ventiquattresima sfida tra le mura amiche. E l’ultimo pienone (circa cinquantamila presenze) contribuirà appunto a sfondare il tetto del milione di spettatori (la Questura invita i tifosi a raggiungere lo stadio in anticipo: in particolare i sostenitori della Juve dovrebbero arrivare entro le 16.30 alla barriera di Napoli Nord). Era destino che un record così importante, tanto da far gola ai più grossi club europei, venisse centrato proprio con la partita più sentita dai tifosi partenopei. E’ la dimostrazione che il Napoli tira sempre, addirittura più di prima. Se ne sono accorti anche gli sponsor di portata internazionale, pronti a scendere in campo al fianco di De Laurentiis per accollarsi un eventuale investimento per il nuovo stadio: compagnie aeree, case automobilistiche, aziende nel ramo dell’elettronica. Antica e consolidata passione per il calcio ma anche merito della ventata di novità portata da Benitez e dalla sua filosofia di concepire una gara di football. Piace la voglia di Higuain e soci di fiondarsi sempre verso l’area di rigore avversaria. E seppure con qualche amnesia di troppo in fase difensiva, lo spettacolo offerto al San Paolo vale la pena goderselo dal vivo. Il Napoli sta viaggiando ad una media di quarantaduemila spettatori a gara, abbonati compresi, che però sono in minima parte (15mila circa). In Italia, solo l’Inter vanta numeri migliori potendo contare su una base di fedelissimi decisamente più consistente, quasi il doppio. Vale a dire che ai botteghini del club partenopeo accorrono appassionati con puntualità svizzera, gente che vuole incitare i propri beniamini, palpitare con loro, partecipare all’evento. E tutto questo nonostante la poca fruibilità (per non dire altro) di uno stadio giunto ormai ad un punto di non ritorno: o verrà ristrutturato, o costruito ex novo, oppure il club si troverà imprigionato nel suo dediderio di voler fare il salto di qualità. Non esistono vie d’uscita. Anche se la diatriba Comune (proprietario dell’impianto), e Calcio Napoli (promotrice dello spettacolo), sembra destinata ad andare avanti senza trovare la soluzione (in tempi brevi) che riesca a conciliare l’esigenza del pubblico con l’interesse del privato.
LA PASSIONE – Toccando il milione di spettatori stagionali e con altre tre gare casalinghe (esclusa la Juventus) da disputare, con la Lazio, il Cagliari e il Verona, il Napoli dimostra ancora una volta di poter contare su un sostegno dagli spalti nutrito quanto caloroso. Ben quattro volte in questa annata targata Benitez, il San Paolo ha superato la quota delle cinquantamila presenze. La prima fu con il Borussia Dortmund in Champions League, poi con il Sassuolo, quindi con la Sampdoria, infine con il Porto. E non esistono giorni od orari particolari, la punta massima infatti è stata registrata con una gara disputata ad ora di pranzo, quella con la Sampdoria, nel giorno della Befana. Con il milione di spettatori, raggiunto domenica sera, il Napoli ha già superato il tetto fatto registrare negli anni precedenti allorchè la media si mantenne intorno alle trentanovemila presenze a gara. Molto più vicina, invece, alla media registrata nell’anno della precedente Champions League che fu di 40.415 spettatori a gara con le due punte massime raggiunte con il Bayern Monaco e con il Manchester City.
CON LA JUVE – Probabilmente non si arriverà al record di spettatori nella sfida con i bianconeri (costo elevato dei tagliandi) ma nel computo complessivo si arriverà a quella soglia così ambita e che fa tanto rumore solo a pronunciarla: un milione di presenze in ventiquattro gare. Con un dato simile anche il San Paolo non regge più al passo dei tempi. Troppo poco ospitale per contenere una passione così travolgente.
Fonte: Corriere dello Sport
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