Rischia di diventare un caso, per il Napoli, nonostante l’affetto dei compagni e la comprensione di Mazzarri. Tutta la squadra prova a fare quadrato intorno a Ezequiel Lavezzi, che sta attraversando il periodo più difficile della sua avventura napoletana. Il Pocho è sotto choc dopo gli errori commessi allo stadio Madrigal, che sono costati agli azzurri l’eliminazione dall’Europa League. Ieri mattina, al ritorno dalla Spagna, l’attaccante argentino ha ottenuto il permesso dallo staff tecnico di non allenarsi, per recuperare la serenità perduta in famiglia. Meglio isolarsi per un po’: gli era diventata insostenibile l’idea di ripresentarsi subito in campo, tra l’altro con il fardello pesante di dover saltare il big match contro il Milan, dopodomani a San Siro. Niente sfida scudetto, per l’ex idolo del San Paolo, mai così in basso nella considerazione dei tifosi. Adesso la ribalta è di Cavani: un sorpasso senza gelosie, peraltro, vista la stima che lega i due sudamericani. Ma che ha tutta l’aria di essere definitivo. Cambiano le gerarchie degli affetti. Proprio ieri sono state rese pubbliche le motivazioni della squalifica di Lavezzi: inchiodato dalla maggiore chiarezza delle immagini Mediaset. «Lo sputo si vedeva in maniera inequivocabile, per questo il giocatore del Napoli è stato condannato», hanno spiegato i giudici della corte federale. Un’altra spallata alla reputazione del Pocho, ai minimi termini dopo le disavventure che stanno rovinando la sua stagione. C’era già stato il rigore fallito contro l’Inter, decisivo per l’eliminazione degli azzurri dalla Coppa Italia. E poi la stangata del giudice sportivo, che ha messo fuori gioco l’argentino proprio nel momento decisivo del campionato. Rimaneva solo l’Europa League, come occasione di riscatto. Ma l’attaccante in crisi ha mancato anche quella, gettando al vento la qualificazione e la sua riabilitazione personale con due facili gol divorati, contro il Villarreal. Peggiore in campo pure in Spagna: un incubo senza fine, aggravato dal rapporto di nuovo freddo con De Laurentiis. «È normale che abbia sbagliato quei tiri in porta, non è mai stato un vero stoccatore». Lavezzi non è riuscito a darsi pace. Intorno a lui tutti i compagni, in particolare i sudamericani, che si sono prodigati per tirargli su in qualche modo il morale. Cavani non l’ha lasciato un attimo da solo, durante il volo che ha riportato a casa il Napoli, nella notte tra giovedì e venerdì. Poco prima dell’alba l’atterraggio a Capodichino, in un clima di delusione impossibile da stemperare. L’immeritata uscita dall’Europa è stata un duro colpo per Mazzarri e per la squadra. Ma peggio degli altri sta proprio il Pocho, perseguitato dal senso di colpa per le occasioni mancate. Non gli sarà facile rimettersi in sesto, anche considerando che dovrà fare da spettatore nelle prossime due sfide di campionato, contro Milan e Brescia. Solo e impossibilitato a riscattarsi, mentre la squadra affronta il periodo clou della stagione. Senza il suo ex trascinatore, che ora si sente in debito con la città e i tifosi. Mai così in basso, però deve rialzarsi.
La Redazione
C.T.
Fonte: Repubblica
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