Fai la cosa giusta. Raccontano dal ritiro azzurro che Mario è così: gli dici ”si fa in questo modo”, lui annuisce entusiasta e convinto. E fa. Poi magari la volta dopo prende la direzione contraria. Istinto puro e non freddezza. Va dove lo porta il suo momento. Anche per questo tutta Italia, Prandelli in testa, ieri sera si attendeva che Balotelli facesse la cosa giusta. Che segnasse quando era il suo momento. E invece no. «Balotelli deve capire, è il momento di crescere. L’Europeo non sarà l’occasione della vita, ma è l’occasione», ha sentenziato Josè Mourinho, prima di Italia-Spagna, a RaiSport.
Questione di momenti, occasioni offerte e sprecate. Fortuna per il 9 azzurro che Prandelli non è come lo Special One, non sta lì a contare i neuroni che passeggiano per la testa del suo SuperMario. E in un certo senso è obbligato a concedergli una seconda chance. «Aspettiamo di vedere come dovremo affrontare la Croazia: e poi deciderò tra Balotelli e Di Natale», ha ammesso il ct. Che poi gli ha fatto schermo anche dai media inglesi: come ci è rimasto Balotelli per i cori razzisti degli spagnoli?, ha chiesto l’inviato della Bbc. «A posto, tutto a posto: non ha sentito nulla». Ancora una difesa. Anche di fronte al rischio che il ragazzo si faccia prendere dal nervosismo, come tradito dall’ammonizione.
Di fatto, Balotelli è il beniamino locale. Il simbolo del nuovo calcio azzurro è lui. Incompiuto, qualcosa che deve sbocciare. Invece Prandelli è al bivio. Come Balotelli domenica quando era indeciso tra tirare in porta e passare a Cassano. Di Natale invece non ha avuto incertezze. Meno insicuro appare il ct: Balotelli dovrebbe avere un’altra chance («quando un attaccante sbaglia, deve subito pensare all’occasione successiva») ed è verosimile che sia subito. Per questo all’allenamento il ct, a un certo punto, ha chiamato lui e Cassano e se li è portati dentro lo spogliatoio per una decina di minuti. Pubblicamente ha chiarito che a loro due chiede più «profondità» nei movimenti d’attacco. Quello che ha fatto Di Natale sul gol: «Totò è stato bravissimo nel movimento, in quello è il migliore d’Italia», l’avviso del ct. Ma dentro di sè pensa di riconfermarlo. «Mario è sereno», spiegava il capodelegazione, Demetrio Albertini.
Intanto Balotelli sorrideva, scherzando con i compagni dalla panchina dello stadio Pilsduski; come quando Borini, che si allenava tra le riserve, ha tirato e segnato nella stessa sua posizione dell’errore di ieri. Poi Balotelli si è alzato insieme ai compagni, ha firmato autografi ininterrottamente. E si è andato a cambiare per la libera uscita concessa da Prandelli. A spasso per il centro di Cracovia, accompagnato da una ragazza mora, una nuova amica mai vista finora, il cappello in testa e il cappuccio tirato sù, non ha perso certo il sorriso.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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