Pure un toro può essere abbattuto da una distorsione: e alle diciassette e trenta d’una vigilia speciale, con il penultimo San Paolo che s’intravede in vicinanza il futuro che bussa proprio alla porta di quella ch’è stata casa tua per quattro (indimenticabili) stagioni, Hugo Campagnaro vede rosso, s’infuria e però si arrende. Niente Inter, niente partita, niente di niente, inutile forzare e (chiaramente) rischiare, perché poi verranno altre sfide e varrà la pena di esserci. Napoli-Inter è la sua sfida, un po’ malinconica, e la vedrà dalla tribuna: in campo ci andrà Gamberini, in panchina resterà Rolando, e accomodato tra le riserve ci sarà pure il giovane Radosevic.
FATTA – I titolarissimi, quelli che anno ribaltato le gerarchie: dunque, gli undici che offrono garanzie, che nel corso della stagione hanno raccolto minutaggio. In sintesi: De Sanctis tra i pali; Gamberini-Cannavaro-Britos a formare la linea difensiva; Maggio mediano di destra e Zuniga a sinistra, per addobbare la fascia centrale, nel mezzo della quale restano Behrami e Dzemaili, con Hamsik che fa il pendolo tra la mezzala e il rifinitore; gli altri due tenori, oltre allo slovacco, si prendono il peso delle responsabilità: e dunque, Cavani-Pandev in attacco. Rispetto a Pescara, cambia qualcosa: fuori Campagnaro, che una settimana fa aveva recuperato proprio all’ultimo momento, fuori anche Inler e Insigne, per far spazio a Behrami e Cavani, reduci da squalifica. La novità è rappresentata da Radosevic, il mediano acquistato nel gennaio scorso dall’Hajduk Spalato per 2,3 milioni di euro e rimasto però a crescere in Primavera: la stagione dei baby s’è conclusa, l’orizzonte della prima squadra induce a sospettare che qualcosa possa accadere. Magari il debutto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
