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Ultime Castelvolturno: Zuniga festeggiato, auguri on-line da Cavani e Lavezzi

Tutti pazzi per Zuniga, per la allegria contagiosa, per il suo senso dell’amicizia che fa twittare Lavezzi da Parigi («felice compleanno al gran negro Cami») e poi spinge Cavani a un cinguettio che sa di messaggio subliminale per chiunque vada a leggerlo: «E’ un onore far parte di questa squadra insieme a te. Via per un altro di anno di festeggiamenti napoletani».
Tutti pazzi per Zuniga, compreso Mazzarri, che due settimane fa s’è concesso una divagazione alle proprie abitudini («oramai è diventato uno dei più bravi interpreti del ruolo in Europa») e con il Bologna preferisce insistere e tenere il colombiano – apparso un po’ appesantito nelle ultime apparizioni – titolare della propria corsia. Il Napoli dei «nuovi» titolarissimi garantisce certezze e squadra che perde, a san Siro, non si tocca: perché in quel 2-1 s’è intravisto qualcosa di buono e cambiare non ha senso.

I CONFERMATISSIMI – Dunque: De Sanctis tra i pali, ovviamente; e poi davanti al portiere, partendo da destra, Gamberini-Cannavaro-Britos, il terzetto che ha rimesso in discussione le gerarchie e s’è preso la titolarità della difesa. A destra resta Maggio, confortante nella ripresa del «Meazza», il grimaldello per far breccia nella resistenza del Bologna, l’uomo che ha dato il via con una vittoria all’era-Mazzarri nell’ottobre del 2009. In mezzo, gli svizzeri in pole sono Behrami a destra e Inler a sinistra, uno a rompere e l’altro a costruire, un tandem affidabile, pressato alle spalle dal connazionale Dzemaili (che gradisce fare tanto l’uno quanto l’altro) e comunque ancora (sensibilmente) in vantaggio.

MAREK E’ CHIARO – Poi, a loro il pallone: gli ori e i tenori di una città stregata da quei talenti. E’ Napoli-Bologna e Hamsik quando vede il rossoblù si esalta: un gol al Genoa, utile per rimettere il risultato in parità, prima di dilagare; ma uno anche al Cagliari, pesantissimo da tre punti, una perlina nel contesto d’una gara che pareva segnata e che invece lo slovacco afferrò per i capelli. E comunque, davanti, spazio alla triade moderna, tre scugnizzi con il vizietto del gol, la nuova geografia dei bomber: uno slovacco, un uruguaiano e un napoletano. E non è certo una barzelletta, gente!

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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