Renzo Ulivieri, allenatore in inattività e presidente dell’Assoallenatori, in collegamento con Marte Sport Live, ci proietta alla sfida di Palermo partendo dalla sfida nella sfida tra Zamparini, celebre per i suoi esoneri, e De Laurentiis, longevo e lungimirante nei suoi rapporti con gli allenatori. “Le filosofie odierne dei presidenti nella gestione societarie sono così variegate che a volte risulta difficile entrare nel merito della bonarietà delle scelte. Personalmente, però, credo che alla lunga venga premiato il presidente che cambia poco, per dare continuità alle sue scelte, che poi, logicamente, confluiscono nei risultati che un allenatore ottiene. Mazzarri? Io guardo ai risultati e questi parlano di un gran funzionamento di meccanismi e di rapporti con tutto l’ambiente. Hamsik giocatore perfetto? Io dico di sì, perchè anche se adesso non lo è ha grandissimi margini di miglioramento e potrebbe fare al caso dell’economia non solo del Napoli, ma di molte squadre d’Europa. Il gioco del Napoli è scontato? Beh, è un problema un pò di tutte le grandi squadre: ad un certo punto si riescono a prendere le contromisure. Qui, però, entrano in gioco le grandi individualità: qualsiasi squadra va in difficoltà se deve attaccare in spazi stretti contro squadre che t’aspettano in toto dietro la linea del pallone, ma il Napoli queste individualità che ti cambiano la partia le ha. Perchè gli azzurri hanno toppato in campionato? Non credo per via della prevedibilità del gioco, credo che questa A altalenante sia frutto dei grandi sforzi, specie psicologici che richiede la Champions. Difesa a 3 o a 4? Io credo che il calcio premierà le squadre che sanno cambiare in corsa, spesso il Napoli si ritrova a difendere a quattro se contro ha schierate tre punte di cui due molto larghe. I migliori allenatori d’Italia? Mazzarri, Conte, Guidolin e Allegri.”
La Redazione
M.P.
