Ma la partita non finisce in secondo piano… Il calcio, ai tempi del fair play, è un concentrato di idee, di filosofie, di teorie: e Udinese-Napoli – in questo scintillio di variazioni sul tema – è la griffe dell’originalità, la sintesi (perfetta) ch’esprime il concetto chiarissimo d’un progetto, enunciato con i fatti e non a parole. Si gioca: e in quest’ora e mezza in cui le tesi (personali) s’incrociano e poi si affiancano, si sovrappongono e non s’elidono, l’epicentro di un match che va ben oltre il calcio ed esibisce, quasi ostenta, l’unicità d’un rapporto di solidissimo rispetto tra Gianpaolo Pozzo ed Aurelio De Laurentiis, i padri-padroni di realtà distanti e però accostabili, il nuovo che avanza d’un management che ha introdotto strategie inconsuete e di riflessione in un mondo istintivo e spendaccione.
INTERESSI – Si ricomincia, per liberarsi dalle delusioni delle coppe, per gettar via il fiele che ancora rimane dentro: e in quest’Udinese-Napoli con vista sulla Champions, la corsa a due per afferrar la Lazio (e magari avvicinare la Juve), gli orizzonti si spingono al di là del campo, conducono in quel mercato sfarzoso di ipotesi suggestive, non necessariamente dispendiose; e comunque spingono a dar ancor vita ad un asse che negli anni s’è formato e poi s’è consolidato attraverso alla sintonia che Pozzo e De Laurentiis hanno scoperto d’avere frequentandosi a cena, oppure in vacanza in barca, ragionando di politica-calcistica e sostenendo i medesimi princìpi.
SI TRATTA – Il mercato si aprirà a giugno, ma quando Gokhan Inler spuntò nel futuro del Napoli, estate del 2009, restando però a Udine, sembrava la rappresentazione d’una palla di sapone: nacque lì, invece, la tentazione, sfociata (solo) due anni dopo in un affare che ha reso chiunque felice e contento. Palla al centro e avanti tutta, ognuno per la strada, rincorrendo il sogno del terzo posto e il passaporto per l’Europa che vale: però, tra le pieghe d’una nottata insolita, senza un briciolo di animosità, con la sana rivalità che condisce il sano agonismo, Udinese-Napoli nasconde (al solito) prospettive intriganti per le trattative che verranno.
UN ASSENTE CELEBRE – Udine per Napoli è sempre stata «una bottega pregiata» (De Laurentiis dixit), nella quale però si sono consumate trattative lampo o anche prolungate, senza spargimento di polemiche ma di danaro e di galanteria, come nell’estate scorsa, quando l’intrusione della Juventus nel «tormentone» Inler non incrinò d’un millimetro la reciproca considerazione tra Pozzo e De Laurentiis. Il posticipo del «Friuli» vale una fettina considerevole d’ambizioni, ma tra le pieghe d’una sfida accattivante può esserci – anzi c’è – pure posto per riannodare i fili di vecchie divagazioni e chiacchierare di Mauricio Isla (24), interprete modernissimo della corsia di destra – esterno di difesa o di metà campo, persino interno – un poliedrico tuttofare che da Castelvolturno hanno ripetutamente monitorato e sul quale è stato espresso parere favorevole.
LEGITTIMO DIFENSORE – Ma c’è dell’altro, e sempre a bordo campo, dove probabilmente rimarrà Mehdi Benatia (25), marocchino che l’occhio lungo degli osservatori friulani ha scovato in epoca non sospetta in Francia ed alla modica cifra di 50mila euro, e che nel database del club azzurro ha una sua cartella personale, avendo dimestichezza con la difesa a tre, capacità indiscutibile di saper stare sul centro-destra e anche in mezzo, propensione persino alla fase offensiva e un’età che garantisce assoluto rispetto del target anagrafico. Udinese-Napoli è una partita continua…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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